Il Madagascar è una grande isola nell’Oceano indiano, al largo della costa orientale dell’Africa, di fronte al Mozambico. La sua estensione fa in modo che su di essa insistano ecosistemi molto diversi tra loro.
Per anni è stata soggetta a occupazioni delle terre e deforestazione da parte di corporazioni internazionali che hanno utilizzato gli spazi ottenuti in parte desertificandoli e in parte per coltivazioni intensive di piante non autoctone, quali la palma da olio e la Jatropha, dalla cui spremitura si ricavano grosse quantità di olio vegetale combustibile che non produce anidride carbonica.
Va da sè che diverse aziende del settore energetico siano molto interessate e partecipino alla riforestazione con entusiasmo, piantando però, come dicevamo, piante che non sono originarie di quella terra. La quale soffre quindi una grave crisi ambientale a causa della mancata gestione del territorio.
In questo contesto è nata l’Associazione VOIALA con l’obiettivo di proteggere ampie zone di foresta.
«Nel 2016 è iniziato un piano quadriennale per riforestare 25 ettari di foresta», racconta Hesitiana Andriamalala, 32 anni, agronomo malgascio che segue i progetti e collabora con l’associazione. «Il terreno viene dato in concessione dallo Stato e noi diamo la possibilità alla popolazione locale di avere il terreno in gestione».
Proprio quest’ultimo è il nodo focale: istruendo la popolazione locale e fornendo alle persone il supporto nella gestione e nella protezione consapevole del territorio, si fa in modo che gli abitanti dei villaggi diventino veri e propri “guardiani della foresta“.
Voiala gestisce diversi vivai dove stanno crescendo circa novemila nuove piante, tra cui Eucalipto, Dalbergia baronii dal legno duro e pesante resistente a termiti e muffe, e persino Canarium madascariensis, albero ad alto fusto – cresce sino a 40/50 metri di altezza – che ha la capacità di proteggere ed arricchire il suolo degradato.
Anche l’Italia partecipa al progetto, attraverso l’Associazione Averiko e la cartiera Favini. Dichiara l’amministratore delegato di quest’ultima, Andrea Nappa, che sostenere concretamente il progetto Voiala è importante per la salvaguardia ambientale e per questo motivo la cartiera si trova in prima linea, a fianco delle comunità locali.