Le mamme che tornano a lavoro sono più affidabili, organizzate e sanno gestire meglio il tempo e le scadenze. E’ questo il punto di vista di manager e imprenditori italiani che preferiscono essere più flessibili con le neo-mamme che perdere un prezioso bagaglio di competenze e professionalità. A mettere in luce la propensione dei datori di lavoro verso il cosiddetto “smart working” (modalità di lavoro innovativa basata su un forte elemento di flessibilità di orari e sede) per le madri lavoratrici è un’indagine condotta da Regus, fornitore di spazi di lavoro condivisi. Secondo lo studio statistico, infatti, il 77% dei manager e imprenditori italiani considerano lo smart working una possibile chiave per attirare e mantenere al lavoro le mamme assicurando così all’azienda professionalità e competenze.
Analizzando i risultati principali della ricerca Regus emerge che le madri che dopo la maternità rientrano in ufficio: sono particolarmente apprezzate dalle imprese per la loro esperienza e le loro competenze (50,3% Italia, 55% media globale); sono considerate molto affidabili dai dirigenti e dai manager (19,2% Italia, 30% media globale); possiedono ottime capacità organizzative (21,8% Italia, 31% media globale); hanno una maggior propensione alla gestione del tempo e delle scadenze (35,4% Italia, 35% media globale). Inoltre il 19,8% degli intervistati (23% media globale) le ritiene molto laboriose e maggiormente produttive rispetto alla media dei lavoratori. Secondo i manager coinvolti nel sondaggio, infine, le madri che tornano a svolgere la loro attività lavorativa dopo il periodo di maternità sono meno propense a cambiare lavoro o azienda (28,2% Italia, 34% media globale), e ciò consente alle imprese di risparmiare sui costi di assunzione e di riqualificazione.
Un dato, quest’ultimo, che conferma una precedente ricerca svolta da Regus nella quale si riscontrava che il 57% delle imprese è convinta che mantenere l’occupazione delle madri consenta di migliorare la produttività, con costi e tempi di formazione inferiori rispetto all’assunzione e all’inserimento di nuovi dipendenti.
«Le madri possiedono un grande potenziale di competenze e professionalità», evidenzia Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia, «che le imprese rischiano di perdere a causa delle significative percentuali di abbandono del posto di lavoro dopo la maternità, dovuto all’impossibilità di riuscire a gestire gli impegni familiari con i tempi del lavoro. I vantaggi di mantenere al lavoro il personale femminile dopo la maternità sono evidenti: riduzione del turnover, riduzione dei costi di assunzione e formazione di nuovo personale». La ricerca mette in luce, dunque, la disponibilità da parte delle aziende, italiane e non solo, di consentire alle madri di poter organizzare al meglio il proprio tempo dividendosi tra famiglia e impegni di lavoro. «Le imprese», prosegue Mordini, «avvertono che, al fine di mantenere al lavoro questi preziosi collaboratori, è fondamentale organizzare modalità di smart working o lavoro agile, come ad esempio la possibilità di lavorare grazie alle connessioni in rete in un business center più vicino a casa, con tempi e orari maggiormente flessibili».