I messaggi chiave della FAO

Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia della presentazione del Rapporto 2015 della FAO, dal titolo The State of Food Insecurity in the World (leggi l’articolo). Il Rapporto sottolinea come sia sufficiente destinare lo 0,3% del PIL mondiale alla lotta alla fame per eliminare completamente questa piaga nel giro di 15 anni. Sono oltre 800 milioni le persone al mondo che vivono ancora in estrema povertà. SOFA 2015 focalizza l’attenzione sui programmi di protezione sociale nelle aree più arretrate con aiuti in denaro e cibo, programmi di lavori pubblici, assicurazioni sociali, sussidi di disoccupazione, corsi di riqualificazione lavorativa.

Il direttore generale della FAO José Graziano da Silva ha insistito sul fatto che i programmi di protezione sociale rendono disponibili più risorse per investimenti in produttività e educazione, stimolando la domanda di prodotti locali. La protezione sociale, quindi, al contrario di quello che si possa supporre, è un fattore di crescita degli investimenti, della produttività e dello sviluppo locale.

In apertura del Rapporto vengono proposti alcuni “messaggi chiave” che abbiamo ritenuto utile riassumere nelle righe che seguono.

I programmi di protezione sociale non solo riducono la povertà e l’insicurezza alimentare ma contribuiscono a far crescere la capacità di produrre cibo e aumentare il reddito.

I programmi destinati alle donne producono risultati più incisivi per la sicurezza alimentare e la nutrizione, anche perché la malnutrizione materna e infantile consolida e tramanda la povertà di generazione in generazione.

La protezione sociale stimola investimenti nella produzione agricola e in altre attività economiche. La protezione sociale migliora la nutrizione, la salute e l’educazione, con implicazioni positive per la produttività futura, l’occupabilità, il reddito e il benessere.

La protezione sociale non riduce l’impegno lavorativo. Insieme alle attività di produzione agricola e non agricola rafforza i mezzi di sussistenza invece di favorire la dipendenza.

La protezione sociale ha impatti virtuosi sulle comunità e sulle economie locali. Programmi di lavori pubblici possono fornire importanti infrastrutture e beni per la comunità e contribuire allo sviluppo dell’economia locale.

La protezione sociale da sola non è in grado di portare fuori dalla povertà ma programmi agricoli e di protezione sociale efficacemente condotti aiutano le famiglie povere a venir fuori dalla povertà in modo sostenibile.

Ci sono chiare opportunità di far leva sui programmi agricoli e di protezione sociale, soprattutto se adeguatamente coordinati tra loro, per determinare un ulteriore sviluppo rurale.

Una visione nazionale e azioni coordinate a livello centrale e regionale sono necessarie affinché l’agricoltura e la protezione sociale possano gradualmente portare fuori dalla povertà e dalla fame.

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Valerio Roberto Cavallucci