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I Paesi della felicità, la classifica World Happiness Report 2017

Ieri si è celebrata la Giornata internazionale della felicità e puntuale è arrivato il World Happiness Report 2017 (pubblicato dalla Sustainable Development Solutions Network), stilando una classifica o, se vogliamo, una mappa geografica indicante i Paesi dove si può vivere più felici.

Al primo posto della lista spicca la Norvegia battendo la Danimarca, detentrice del primo gradino del podio lo scorso anno. Qualità della vita, politiche sociali, attenzione alla sostenibilità, un Governo circondato da amministrazioni capaci fanno della nazione del Nord Europa il posto migliore in cui cercare la felicità. In generale, sono proprio i Paesi scandinavi o comunque quelli più a Occidente in ambito Ue a presentare le caratteristiche migliori per un modello di vita più soddisfacente e sereno.

Questo tipo di classifica è nata, ricordiamo, su un’iniziativa lanciata direttamente dalle Nazioni Unite nel 2012 e prende in considerazione 155 nazioni del mondo.

Purtroppo, in maniera prevedibile, in coda troviamo i Paesi appartenenti all’Africa sub-sahariana, una miseria condivisa con due realtà assediate dalla guerra: la Siria e lo Yemen.

«I Paesi felici sono quelli che hanno un sano equilibrio tra prosperità, come convenzionalmente misurata, e il capitale sociale, il che significa un alto grado di fiducia nella società, bassa disuguaglianza e fiducia nel governo», spiega Jeffrey Sachs, direttore del Sdsn e consigliere speciale del segretario generale Onu. Per darvi un’idea più completa della classifica riportiamo le prime dieci posizioni (Norvegia, Danimarca, Islanda, Svizzera, Finlandia, Paesi Bassi, Canada, Nuova Zelanda, Australia e Svezia) e alcune in fondo alla lista (Sud Sudan, Liberia, Guinea, Togo, Ruanda, Tanzania, Burundi e Repubblica Centrafricana).

Tra le più importanti nazioni europee, la Germania si trova al 16° posto, il Regno Unito al 19° e la Francia al 31°. Per l’Italia solo il 48° posto tra Uzbekistan e Russia, mentre gli Stati Uniti occupano la 14^ posizione.

Questi, più nello specifico, i criteri di valutazione: pil procapite, aspettativa di vita, libertà, generosità, sostegno sociale e assenza di corruzione. Il direttore di Sdsn Sachs auspica che tutti i Governi del mondo seguano l’esempio degli Emirati Arabi Uniti che hanno fatto qualcosa di estremamente innovativo, nominando un ministro della Felicità. Di primo acchito, ci rendiamo conto, questa idea a qualcuno potrebbe sembrare banale ma nella realtà dei fatti è un modo semplice per misurare la soddisfazione e la qualità della vita della gente, intervenendo ove opportuno.

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Redazione