Se fra qualche tempo sarete ospiti di un caro amico che magari non vedete da un po’ e di colpo lo sentirete parlare con il suo divano, non precipitatevi a chiamare lo psichiatra perché è molto possibile che, semplicemente, abbia acquistato i mobili che IKEA sta pensando per il prossimo futuro. La nota azienda di arredamento svedese sta infatti studiando il modo più efficace per dotare i suoi prodotti di intelligenza artificiale e, lo sappiamo, prima di commercializzare un prodotto tanto innovativo, IKEA si dedica a studi approfonditi per comprendere bene i desideri e le esigenze dei clienti.
Proprio per questa ragione, è partita l’indagine direttamente dal “cervello operativo” del noto brand, Space 10, con un’intervista che si intitola “Do you speak Human?”, che servirà a stabilire quali caratteristiche tecnologiche dovrà avere l’arredamento del futuro. È già possibile conoscere i primi desideri della gente: cliccando sul sito dedicato possiamo infatti conoscere le risposte di chi è già stato interpellato. Al momento, sembra che la maggioranza desideri un assistente virtuale quanto più vicino possibile a un essere umano, nell’aspetto e nella voce. È stato anche domandato se si vuole che i congegni reagiscano alle emozioni oppure no e il risultato emerso è che i più vorrebbero un’interazione totale con la propria abitazione, con – chiaramente – il dovuto rispetto per la privacy. Indicazioni che portano a una soluzione interessante: fare in modo che l’intelligenza artificiale sia in grado di elaborare i dati sull’umore e il comportamento degli utenti e regolarsi di conseguenza.
Inoltre, come già IKEA aveva annunciato qualche tempo fa, si sta lavorando, ad esempio, a piani di cottura smart che pesano gli ingredienti e suggeriscono ricette, sistemi di illuminazione dotati di timer e soluzioni per il controllo della luce. Il tutto, naturalmente, basato su criteri di sostenibilità e risparmio energetico, come l’azienda svedese ci ha abituato da tempo.
Un progetto in fase di sviluppo ma che certamente meraviglia, soprattutto perché si vuol creare un arredamento funzionale, tecnologicamente all’avanguardia e, soprattutto, a basso costo.