“Per chi non si sente rappresentato dalla chiusura – dei confini, come degli stereotipi – e vive l’accoglienza e l’integrazione come un fatto normale”. E’ dedicato a questa categoria di persone il nuovo portale online Voci di Confine promosso da Amref Health Africa, in collaborazione con diverse organizzazioni impegnate a difesa dei diritti umani e cofinanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.
Si tratta di un’iniziativa nata per mettere in luce tutte le esperienze di chi vive quotidianamente i territori di frontiera, come Lampedusa, ma anche le comunità di origine dei migranti, in Africa e altrove. Voci di Confine è, dunque, un viaggio oltre gli stereotipi, le strumentalizzazioni politiche e le idealizzazioni in cui si esprime un’Italia multiculturale, ricca di energie e aperta al futuro. Il portale è anche uno strumento utile alle scuole, e non solo, per conoscere da vicino il fenomeno della migrazione partendo da dati oggettivi, come i 2 miliardi di euro, pari a un decimo della finanziaria 2018, che rappresentano l’utile per lo Stato italiano, al netto delle spese, di quanto versato dai cittadini stranieri in contributi previdenziali nel solo 2015 (dati Idos).
Ma non solo dati nel portale Voci di Confine che raccoglierà testimonianze e storie per permettere agli utenti di scoprire il volto umano del fenomeno delle migrazioni, in modo da abbattere muri e distanze spesso provocate solo dalla diffidenza generata dalla non conoscenza. Storie come quella di Camilla Hawthorne, ricercatrice italo-afro-americana, o di Roberta Girgenti, 30enne italiana che da tre anni ha scelto di vivere in Togo, Paese d’origine di suo marito, o ancora di Brhan Tesfay, 48enne originario dell’Eritrea che oggi vive e lavora a Prato, in Toscana.
L’obiettivo di Voci di confine è raggiungere 4 milioni di cittadini, oltre 6.500 giovani, docenti ed educatori, quasi 2.000 operatori della cooperazione, ricercatori, imprenditori e membri della diaspora e 300 rappresentanti di enti locali italiani ed euromediterranei.
Inoltre, entro la fine del 2018, Voci di Confine darà forma a campagne d’informazione basate su dati concreti e storie di vita vissuta; percorsi educativi nelle scuole e nei centri di aggregazione, per portare ai più giovani un punto di vista basato sull’obiettività delle statistiche e delle esperienze; e scambi di buone pratiche, con incontri territoriali che vedranno protagonisti le associazioni delle diaspore e di volontariato, gli enti locali, le ONG e i soggetti privati.