Il Decreto Sud, dopo il via libera del Senato con la fiducia, passa anche alla Camera (blindato con una nuova fiducia – 318 sì e 153 no) che approva il testo licenziato al Senato e che, al voto finale, viene licenziato con 276 sì e 121 no.
La nuova legge, dunque, introduce agevolazioni per le regioni Abruzzo, Basilicata, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Che cosa viene previsto? Intanto la misura denominata “Resto al Sud”, dedicata a nuovi imprenditori sotto i 35 anni con un finanziamento totale fino a 1.250 milioni mentre 50 milioni di euro verranno aggiunti per agevolare gli imprenditori agricoli sotto i 40 anni.
Si legge in una nota di accompagnamento alla Legge, che, in pratica, si offrono gli strumenti per costruire il proprio futuro a chi ha buone idee imprenditoriali.
Chi sarà in grado di presentare e produrre progetti sostenibili e credibili, avrà la possibilità di avere una dotazione di 50.000 euro (che si potrà estendere sino a 200mila nel caso in cui al progetto partecipino 5 giovani imprenditori) di cui il 35% sarà a fondo perduto e il restante 65% sarà un prestito a tasso zero.
Un’altra norma importante della nuova legge è quella della “Banca delle terre abbandonate o incolte“, che prevede che i vari Comuni identifichino terreni e aree edificate di cui sono proprietari e che risultino in stato di abbandono da almeno 10 anni. Questi terreni, a seguito di bando pubblico, potranno essere assegnati in concessione sulla base di un progetto di valorizzazione specifico presentato da persone tra i 18 e 40 anni; la concessione durerà un periodo di nove anni e sarà rinnovabile.
Una modifica importante è stata inserita in extremis nella Legge, sulla base delle diverse proposte presentate per le aree del centro Italia colpite lo scorso anno dal terremoto e cioè vengono stanziati ulteriori 100 milioni (che si preleveranno dai Fondi europei) per la rimozione delle macerie. Nella speranza, aggiungiamo noi, che non si verifichi quella che purtroppo ancora oggi è la situazione a L’Aquila.
Infine, anche Confindustria esprime la sua soddisfazione per questo provvedimento che «completa il quadro di interventi a sostegno della natalità imprenditoriale e del rilancio degli investimenti al Sud avviato nei mesi scorsi e si è arricchito, durante l’iter parlamentare, di ulteriori misure a sostegno della competitività, alcune, peraltro, di portata generale».