Venti anni di attività, “Venti di partecipazione“. E’ questo l’ambito traguardo raggiunto nei giorni scorsi dal Forum nazionale del Terzo settore (qui il sito) che ha festeggiato a Roma con un’iniziativa dal titolo che gioca sul doppio senso della parola venti.
L’appuntamento ha rappresentato l’occasione per tracciare il bilancio di una realtà che ha raggiunto quasi 114 mila enti di base aderenti, può contare su circa 504 mila lavoratori oltre che sui 2,7 milioni di volontari e che riesce a mettere insieme risorse finanziarie complessive per un valore economico di oltre 12 miliardi di euro, almeno due miliardi in più rispetto al 2014.
Dati che sono stati presentati insieme al rapporto “Le reti del Terzo settore”, giunto alla sua terza edizione, che fotografa le reti delle organizzazioni aderenti al Forum attraverso un questionario rivolto agli 81 enti associati, di cui il 70% circa ha fornito risposte. Si tratta di un documento che, se da un lato pone l’accento sulla pluralità e sulla complessità delle reti, dall’altra evidenzia anche le numerose partnership stabilite in questi anni dalle organizzazioni che condividono mission e obiettivi.
«La partecipazione, che ha sempre contraddistinto la storia del Forum», ha affermato la portavoce del Forum, Claudia Fiaschi. «La ricchezza rappresentata dalla solidarietà e dalla cittadinanza attiva è il vero motore, spesso silenzioso, del nostro Paese, che gli imprime la forza e la direzione per affrontare le sfide cruciali. In cinque anni i nostri soci sono passati da 69 a 81 per un totale di 141 mila sedi territoriali, ovvero quasi la metà di tutti gli enti non profit censiti dall’Istat».
Il rapporto mette in luce, dunque, un incremento degli enti di base aderenti al Forum: se nel 2011 erano circa 94 mila, a fine 2016 erano quasi 114 mila, il 15 per cento in più rispetto all’ultima rilevazione e oltre un terzo di tutti gli enti non profit censiti dall’Istat nel 2011 (oltre 301 mila). Si tratta di una grande “comunità” composta da circa 16 milioni di esperienze associative, dai volontari ai soci, dai lavoratori ad altre forme di partecipazione e coinvolgimento.
Il ruolo centrale è, ovviamente, giocato dai volontari, che sono notevolmente aumentati a dimostrazione che gli italiani hanno un cuore grandissimo. «Considerando solo 23 organizzazioni rispondenti», spiega il rapporto, «il numero è cresciuto di circa 600mila unità rispetto al 2014, passando da 2.148.000 a 2.762.743. Il bacino di volontari che prestano servizio presso le organizzazioni aderenti al Forum è quindi oltre la metà dei volontari registrati dall’ultimo Censimento Istat (4.748.000). In aumento anche la partecipazione maschile al volontariato: ad oggi rappresenta il 61 per cento (rispetto il 53 per cento di tre anni fa) contro il 39 per cento di partecipazione femminile». Ma cresce anche la comunità dei lavoratori che opera in questo settore, che è passata dai 481 mila del 2014 ai 504.600 attuali, cioè oltre la metà di quelli censiti dall’Istat nel 2011 (955mila).
Nel corso dell’evento è stato presentato anche il rapporto “Il Terzo settore e gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile” che ha permesso di mettere in relazione le attività dei soci del Forum con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) indicati due anni fa dall’ONU e con traguardo al 2030. L’indagine ha svelato una grande sintonia tra le attività delle organizzazioni e le sfide universali del nostro secolo; nessuno dei 17 Obiettivi è estraneo all’impegno del Terzo settore italiano. Dei 51 rispondenti è emerso che ogni rete è impegnata mediamente in ben 9 obiettivi di sviluppo sostenibile.