In balia di parole ostili: è così che spesso ci si sente navigando in rete quando ci si imbatte in un insulto, quando ci piomba addosso un commento, un tweet, un post o uno status poco gradito. Eppure si potrebbe fare qualcosa per cambiare la situazione? Dagli esperti di comunicazione agli utenti semplici, in molti ce lo siamo chiesti. La bella notizia è che oggi c’è chi sta lavorando per mutare le “parole ostili” in “parole o stili”. Da questo gioco di parole infatti è nata l’idea, tutta triestina, di redigere il Manifesto della comunicazione non ostile: dieci principi scritti anche con il contributo della rete per combattere i tanti, troppi, messaggi di odio presenti sul web.
Il Manifesto rientra nel progetto Parole O_Stili volto a sensibilizzare le nuove generazioni contro l’uso improprio, offensivo e sleale delle parole. L’obbiettivo è ridurre, arginare e combattere le pratiche comunicative negative; l’ambizione è invece di ridefinire lo stile verbale della rete diffondendo un messaggio: le parole sono importanti e vanno scelte con estrema cura.
Secondo Safer internet Center e Generazioni Connesse, nel nostro Paese, il 40% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni passa più di 5 ore al giorno on-line. Le preferenze sono, guarda caso, per i luoghi virtuali più popolari: WhatsApp (81%), Facebook (77%) e Instagram (62%). A questo dato si aggiunge una notizia allarmante: è una minoranza dei ragazzi, solo il 21%, a disapprovare totalmente gli insulti verso terzi sui social, per esempio parole offensive nei confronti di un vip, mentre, purtroppo, il 10% dei ragazzi ammette di aver offeso sul web almeno una volta un coetaneo.
Con queste premesse tenendo conto dei dilaganti casi di cyberbullismo e dei terribili “divulgatori di odio”, gli haters, a febbraio Gianni Morandi ha presentato, presso la stazione marittima di Trieste, i princìpi del Manifesto della comunicazione non ostile. Oggi è Rocco Hunt, celebre rapper idolo dei giovanissimi, a giocare con le parole e a trasformare 10 parole chiave presenti nel Manifesto in rime rap. Per sapere cosa è riuscito a fare Hunt, giocoliere delle parole in rima, andate su Super!, uno dei canali televisivi di maggior riferimento per bambini e teenagers (canale 47DTT, canale 625 di Sky).
Ecco intanto il Manifesto della comunicazione non ostile:
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.