È stato un marinaio a dare un contributo decisivo per la salvaguardia di una delle specie a rischio di estinzione, la stella alpina. Livio Piumatto, 61enne di Villar San Costanzo, piccolo paese in provincia di Cuneo che si trova all’imbocco della valle Maira, dopo una vita trascorsa in mare, da diversi anni ha deciso di dedicarsi alla coltivazione in serra di questo splendido fiore di montagna. Alla base un obiettivo ambientalista: evitare che venissero colte quelle che attecchiscono naturalmente sulle rocce dei monti.
La passione, nel corso del tempo, si è trasformata in una vera e propria professione, al punto che nel 2008 l’ex marinaio è stato premiato con il riconoscimento “Un bosco per Kyoto”, grazie alla bontà della sua intuizione. «L’idea mi è venuta 30 anni fa durante una gita in alta valle Maira – spiega Livio Piumatto -, anche perché oltre al mare, che ho potuto vivere intensamente durante il servizio militare, sono un appassionato di montagna. Eravamo sul colle Greguri, a fianco della Rocca Castello, quando ci siamo fermati per una pausa. Ho visto un ciuffo di stelle alpine e ho notato che perdevano i semi. Li ho raccolti e messi in un vaso appena arrivato a casa. L’anno successivo sono germogliati. Ho fatto altri esperimenti fino ad arrivare a un primo lotto di produzione che sono riuscito a piazzare ad alcuni fiorai. A quel punto ho deciso di rischiare, come ho fatto spesso nella vita, lasciando il lavoro, ero rappresentante di commercio, per una nuova avventura. Ho allestito un vivaio a Villar San Costanzo e avviato la produzione di stelle alpine acclimatate a bassa quota».
Una storia che insegna il valore della determinazione, della pazienza, della cura, di come i sogni possano essere trasformati in realtà attraverso la determinazione e l’impegno costante. A questo aggiungiamo l’importanza di un gesto che mira alla salvaguardia di una delle specie certamente più minacciate nell’ambito dell’ecosistema montano, protagonista di canzoni popolari, storie che fanno parte di una tradizione antica, simbolo delle “penne nere”, i gloriosi alpini.
L’azienda di Livio Piumatto si chiama “Edelweiss” e la sua produzione è cresciuta negli ultimi anni fino ad avere la possibilità di rivolgersi direttamente all’ingrosso, con vendite al dettaglio riservate solo alle fiere di settore. Non si creda, però, che per l’imprenditore sia stato tutto così semplice. Infatti, come ha raccontato, all’inizio della sfida tutto sembrava essere in salita perché in molti erano scettici di fronte a un’idea così innovativa. Così Livio Piumatto aveva assunto la fama di sognatore di scarsa concretezza. Poi, ribaltando ogni pronostico, i primi successi, il premio “Un bosco per Kyoto” e una soddisfazione dal valore unico: oggi i suoi clienti più affezionati sono proprio quelli che in passato non credevano nella riuscita di una simile impresa.