Difficile non conoscere lo storico giornale di strada “Scarp de’ tenis”, progetto editoriale promosso dalla Caritas e nato a Milano, ora distribuito anche in circa 10 città italiane. Ebbene, in 20 anni sono arrivati a 200 numeri e, esattamente come Bonelli fece per il “numero cento” di Dylan Dog – creando un’edizione speciale – così farà la redazione milanese di “Scarp”.
Farà un dossier “Facce da Scarp”, dedicato a dieci personaggi diversi, ciascuno con la propria storia di strada fatta di incontri con la solidarietà.
Si è pensato dunque a: frère Jean Pierre, l’ultimo degli “uomini di Dio”, il solo monaco vivente scampato al massacro di Tibhirine in Algeria; Antonio Mininni, che lavora a “Scarp” dal primo numero, del 1996, per cui la sa lunga; l’imprenditore Heiner Oberrauch, patron di Salewa, la ditta di scarpe; Giovanni Tizian, un giornalista antimafia che vive da anni sotto scorta eppure non fa e non vuole audience; don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, prete combattente nella Terra dei Fuochi; Riad Khadrawi, un uomo che da rifugiato – e forse proprio per questo – è ora un operatore sociale; Francesca Fedeli, che con il marito condivide più che l’amore ma anche le battaglie, e infatti ha dato vita insieme a lui all’associazione “Fight The Stroke” contro l’ictus che colpisce i bambini non ancora nati; Giana, donna rom sopravvissuta alle bombe della ex Jugoslavia e ora milanese più dei milanesi; Federica e Camilla, due giovani calciatrici di Milano che allenano una squadra i cui giocatori sono bambini autistici e disabili intellettivi; Pao, su cui c’è poco da dire, se non ricordare la sua carriera di artista di strada.
Nel suo editoriale, Stefano Lampertico ha ricordato come l’intenzione fosse quella di dare spazio e respiro a personaggi in grado di raccontare al meglio le storie che amano scrivere e disegnare, e gli altri leggere.
Luciano Gualzetti, il nuovo direttore di Caritas Ambriosiana, ha scritto: «Vent’anni sulla strada, al fianco degli ultimi della fila, un traguardo importante che segna un’esperienza forte, radicata, carica di grande significato. In una stagione, come quella che stiamo vivendo, segnata da crisi profonde e da migrazioni epocali, proporre ogni mese Scarp de’ tenis ai nostri lettori significa avere coraggio. Il coraggio che spesso manca ai media tradizionali, il coraggio di raccontare storie di umanità e di dignità che ci colpiscono spesso come un pugno nello stomaco».
Coraggio, parola magica, parola chiave o, se non altro, parola che dovrebbe indurre a riflettere.