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Il Paese è pericoloso e la vacanza salta: è possibile avere il rimborso?

Inizia oggi il mese più “vacanziero” dell’anno. Sono centinaia di migliaia gli italiani che in queste ore sono alle prese con le valigie per godersi il meritato riposo in una delle più svariate destinazioni d’Italia e del mondo. Ma le insidie possono essere dietro l’angolo e gli imprevisti rischiano di rovinare le ferie, gravando lo stesso sul nostro portafogli.

Ci riferiamo in particolare ai casi in cui, purtroppo, siamo costretti ad annullare una vacanza già prenotata per via di una calamità che colpisce il Paese in cui abbiamo deciso di soggiornare. Terremoto, attentati, guerre: sono questi i principali motivi che possono spingerci a rinunciare a una vacanza perché non ci sentiamo sicuri o semplicemente perché non ce la sentiamo di andare a divertirci in un posto in cui c’è gente che soffre.

Ma in questi casi è possibile avere un rimborso della vacanza? A dare una risposta a questo quesito, che in molti in queste ore si sono posti ad esempio in seguito ai terremoti che hanno colpito le località tra Bodrum (Egitto) e l’isola di Kos, è il Centro Europeo Consumatori Italia da parte di consumatori che, preoccupati, chiedono se possono annullare la vacanza ed ottenere il rimborso.

A tal proposto il Centro chiarisce che le calamità naturali e gli attentati terroristici sono eventi che non sempre legittimano il consumatore a recedere dal contratto senza perdere tutto o parte del prezzo pagato.

«Trattandosi di eventi che non dipendono dalla volontà del prestatore del servizio turistico», spiega il Centro Europeo Consumatori, «se quest’ultimo è nella possibilità di offrire la prestazione, che sia un viaggio organizzato, una camera d’albergo o un volo, il consumatore ha solo la facoltà di recedere dal contratto pagando però la penale prevista o, in caso di tariffe non rimborsabili, l’intero corrispettivo».

Ma se sono le nostre istituzioni, per una questione di sicurezza, a sconsigliare il viaggio, allora come la mettiamo? In questo caso, il consumatore ha la possibilità di veder rimborsato il proprio viaggio.

«Diverso è il caso in cui ci sia uno sconsiglio da parte del Ministero degli Affari Esteri a recarsi presso la località prenotata in caso di pacchetti turistici o la chiusura dello spazio aereo in caso di biglietto aereo», spiega a tal proposito il Centro. «In questo caso, infatti, il consumatore può recedere senza pagare alcuna penale. E’ bene, dunque, verificare se il Paese meta delle proprie vacanze è interessato da un provvedimento del genere visitando il sito: www.viaggiaresicuri.it dove possono anche essere reperite informazioni utili per una permanenza serena e sicura in una determinata località».

Il Centro Europeo Consumatori consiglia inoltre di effettuare tali verifiche a ridosso della partenza e non troppo tempo prima, per evitare che nel frattempo le condizioni siano cambiate.

Informazioni utili, inoltre, possono essere reperite sui siti delle compagnie aeree e degli aeroporti, dove ad esempio sarà specificato che in occasione di attentati passare i controlli di sicurezza potrebbe richiedere un tempo di attesa decisamente più lungo del normale.

«In caso di prenotazione di una camera d’albergo», conclude, infine, il Centro, «se la tariffa non è rimborsabile o è ormai trascorso il termine entro cui la cancellazione  è gratuita, consigliamo di contattare la struttura per chiedere eventualmente di recedere senza pagare delle penali a titolo di gesto commerciale o di poter usufruire del soggiorno in un altro periodo senza dover pagare eventuali aumenti tariffari».

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Redazione