In Inghilterra, e più precisamente nella Cumbira – una contea a nord-ovest del Paese – è nata una realtà rurale ed ecosostenibile di musicoterapia, pensata per accrescere la salute dei disabili o comunque di tutte quelle persone con bisogni particolari. A credere fortemente in questo progetto è stata la cantante e arpista Annie Mawson, che, fortemente convinta del potere terapeutico della musica, è riuscita a mettere insieme più di 2 milioni di sterline grazie a delle campagne di fundraising per dar vita al Sunbeams Music Center.
Dietro questo sogno realizzato c’è una bellissima storia che vale la pena raccontare. Annie Mawson era inizialmente un’insegnante di sostegno, un lavoro di cui conoscono bene le difficoltà ma anche le soddisfazioni quelli che hanno il privilegio di esercitare questo mestiere. Gli stessi che quotidianamente si impegnano a trovare tanti modi diversi per comunicare nel modo giusto con ragazzi che hanno problemi in tal senso, non prima di aver sviluppato un certo grado di empatia e compenetrazione nell’animo altrui.
Annie Mawson, avendo notato come la musica generasse risultati positivi – in particolare sui ragazzi autistici che riuscivano a cantare pur non sapendo parlar bene – cominciò a scrivere niente di meno che a Paul McCartney, una delle stelle dei Beatles, per chiedergli di donare 500.000 sterline in beneficenza. Era il lontano 1989 e nella lunga lettera, Annie Mawson raccontò a McCartney degli straordinari effetti sui bambini di due canzoni in particolare: Yellow Submarine e Eleanor Rigby. I ragazzi, grazie all’ascolto di questi testi, dimostravano di saper comunicare meglio tra loro a vantaggio delle relazioni sociali.
Qualche tempo dopo arrivò una lettera dell’ex Beatle che conteneva un documento originale datato 1911, con allegato il registro di un ospedale di Liverpool; c’era un elenco di persone e tra queste una tale E. Rigby, lavapiatti morta in solitudine. Un documento importante che sembrava finalmente svelare la vera identità della famosissima scrittrice ma, aspetto ancora più bello della faccenda, valeva un mucchio di soldi. Così la Mawson lo mette all’asta nel 2008 e ne ricava 115.000 sterline.
Sa benissimo cosa fare con quei soldi, li utilizza per il Sunbeams Music Center dichiarando qualcosa di bellissimo: «Vogliamo affrontare le gravi sfide poste dall’esclusione sociale, dalla privazione, dalla cattiva salute e dalla disuguaglianza, stiamo raggiungendo gli irraggiungibili. Dobbiamo promuovere la capacità, non la disabilità».
Così, il centro per la musicoterapia, dopo anni di sogni e oculati progetti di raccolta fondi, ha aperto le porte ai più bisognosi e lo ha fatto nel migliore dei modi; l’edificio è stato infatti disegnato dallo studio del nipote di Annie Mawson, Will Mawson, che ha incluso nel progetto elementi musicali quali ritmo, timbro e melodia per dare all’edificio armonia e coerenza. Si tratta di una struttura ecocompatibile di 600 metri quadrati, fornita di impianti fotovoltaici e pompe di calore geotermiche, oltre a materiali come legno e lana di pecora (quest’ultima utilizzata come isolante) assemblati nel pieno rispetto dell’ambiente.
Un progetto, che nel suo complesso, lascia sbalorditi per la sua grandezza ma soprattutto per la tenacia di chi, volendo migliorare la vita delle persone in difficoltà, utilizza tutto il proprio tempo per realizzare un sogno e, alla fine, ci riesce.