Numeri in costante crescita quelli relativi all’accoglienza di immigrati e rifugiati in Italia. A tracciare un bilancio del fenomeno è il “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia”, presentato questa settimana al Viminale.
Il documento mette in luce come nel 2015 (fino al 10 ottobre) siano aumentate del 31% le domande di asilo presentate dai migranti alle Commissioni territoriali competenti, passando dalle 47.130 istanze giunte nei primi nove mesi del 2014 alle 61.545 del 2015. Ad aumentare sono state anche le richieste esaminate dalle Commissioni (+70%), lievitate dalle 27.393 del 2014 alle 46.490 del 2015, così come quelle rigettate che sono passare da 9.564 dell’anno scorso alle 23.905 attuali.
Il dossier racconta anche del raddoppio delle Commissioni territoriali, passate in un anno da 20 a 40, che hanno riconosciuto finora lo status di rifugiato a 2.549 persone, la protezione sussidiaria a 7.242 e la protezione umanitaria a 10.821.
Rispetto all’Europa inoltre l’Italia, con 64.625 domande presentate, è il terzo paese Ue per numero di richiedenti asilo (dopo Germania e Svezia), ma anche quello che ha registrato il maggior incremento rispetto all’anno precedente (+142,8%).
Ma chi sono i richiedenti asilo nel Belpaese? Il rapporto fotografa una ridotta presenza di donne (7,6%) e di minori (6,8%), inferiori rispetto alla media Ue (rispettivamente 29,7% e 25,5%). Tra i richiedenti asilo presenti in Italia nel 2014 prevalgono quelli provenienti da paesi africani, le prime tre nazionalità sono infatti la Nigeria (10.138, +188% sul 2013), il Mali (9.771, +441%) e il Gambia (8.556; +386%).
A mostrare perplessità sul Rapporto, all’indomani della sua presentazione, sono le associazioni Cittadinanzattiva, LasciateCIEntrare e Libera secondo le quali il documento «presenta luci e ombre. Se da un lato viene evidenziato il giusto riconoscimento ai tanti comuni, operatori, realtà sociali che si sono messi in gioco e operano e aiutano nella trasparenza i migranti», evidenziano, «dall’altro evidenziamo il mancato e totale riferimento alle illegalità, alle opacità, ai grandi affari che mafie e corruzioni, come dimostrano le recenti inchieste, hanno operato sulla pelle dei migranti. Alla politica, alle Istituzioni chiediamo trasparenza sulla gestione del sistema di accoglienza per richiedenti asilo. Infatti, nonostante siano oltre 70.000 le persone ospitate, non c’è una mappa pubblica dei cosiddetti CAS, mancano informazioni chiare ed accessibili sui soggetti gestori, convenzioni, gestione economica e, soprattutto, rispetto degli standard di erogazione dei servizi previsti da convenzioni e capitolati d’appalto».
A tal proposito le tre realtà associative, attraverso la campagna “InCAStrati”, sin dal mese di giugno hanno rivolto al Ministero dell’interno e alle 105 Prefetture italiane un’istanza di accesso civico ai sensi della legge sulla trasparenza (D. Lgs 33/2013), chiedendo la pubblicazione dell’elenco dei CAS presenti sul territorio nazionale, degli enti gestori, di informazioni inerenti gare, convenzioni, rendicontazioni, esiti delle attività di monitoraggio sui servizi erogati. Una richiesta che, nella maggior parte dei casi, è stata rigettata. E per queste ragioni è stato depositato un riscorso al TAR del Lazio, predisposto dall’avvocato Maria Cento di Cittadinanzattiva-Giustizia per i diritti.
Foto di copertina: Ansa/Ettore Ferrari.