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In Cilento capre in adozione a distanza contro lo spopolamento dei borghi

Sarà che Vittorio Sgarbi, con il suo tormentone, ci ha abituato a pensare a questo animale in un’accezione molto negativa, ma purtroppo quando pensiamo alla capra ci viene in mente un essere stupido e inutile.

Niente di più sbagliato! Perché questi animali, oltre ad essere indubbiamente teneri e dall’aspetto simpatico – pensiamo alle caprette di Heidi ad esempio – sono anche molto utili (se vogliamo, più di tanti esseri umani).

Dal latte ai formaggi, come non pensare a quante cose buone e genuine le capre ci donano. Ma se questo non vi basta, allora sappiate che questi animali barbuti stanno svolgendo un ruolo fondamentale, in una splendida regione italiana, contro lo spopolamento dei piccoli borghi. Accade in Cilento, meravigliosa e selvaggia zona della Campania, dove un gruppo di giovani amici amanti della natura ha dato vita a un’associazione culturale dal nome Giovani Speranze che punta proprio sulle capre per far sì che le nuove generazioni restino al Sud.

Un’esigenza dettata dal fatto che moltissimi giovani, intorno ai 19 anni, lasciano i propri paesi per andare all’Università in città più grandi o per cercare il primo lavoro. Ma questo determina un inevitabile spopolamento dei borghi che, al contrario, avrebbero molto da offrire dal punto di vista lavorativo, soprattutto agli amanti della natura. Non bisogna dimenticare, infatti, che ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Monti Alburni, primo geo-parco d’Europa, sito UNESCO e prima eco regione d’Europa (Biodistretto Cilento).

E non lo hanno dimenticato gli amici dell’associazione Giovani Speranza che hanno elaborato una strategia per ridare impulso all’economia locale, anche attraverso l’impiego di persone con meno prospettive di altre, e con il coinvolgimento di tutta l’Italia.

«Giovani Speranze», spiegano i fondatori, «nasce con lo scopo di promuovere l’attività agricola e la pastorizia al fine di incentivare la nascita di nuove possibilità di insediamenti lavorativi per giovani in condizioni di disagio: scarso livello di scolarizzazione e difficoltà economiche delle famiglie di provenienza. In particolare si intende orientare la propria azione verso la cura, la conservazione e la valorizzazione della capra, di razze italiane e autoctone cilentane, oltre alla promozione dei prodotti tipici derivanti dalla lavorazione del latte».

L’associazione, una sorta di startup agricola, ha ideato quindi un progetto, dal titolo Adotta una capra….. e il Cilento vive!”, lanciandolo su Facebook. L’iniziativa prevede l’adozione a distanza, da parte di privati, di una capretta per la durata di un anno. Colui che adotta, riceverà la foto del suo animale, del quale potrà scegliere anche il nome, e sei chili del pregiato formaggio ottenuto dal suo latte. Ad oggi le capre, più di 50 capi, sono tutte adottate a distanza da donatori sparsi in ogni regione d’Italia.

Il progetto di Giovani Speranze è anche un modo per dare impulso al turismo dal momento che sono diverse le persone che, dopo aver adottato la capretta, decidono di farle visita godendo appieno delle bellezze naturali del Cilento.

I ragazzi di Giovani Speranze sono impegnati, al contempo, in azioni costanti di lotta all’inquinamento, uso razionale e sostenibile delle risorse naturali, divulgazione a fini didattici, educazione e sensibilizzazione su tali temi, recupero di aree abbandonate. L’obiettivo dell’associazione è di passare dalla formula attuale, quella non profit intesa come laboratorio progettuale, a una formula più profit, in grado però di conservare la sua vocazione sociale.

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Redazione