Sono state circa 8,5 milioni le famiglie italiane che nel 2015 hanno acquistato prodotti a base vegetale, dalle bevande agli yogurt fino agli alimenti come riso e cocco, pari al 34,5% del totale. Tra queste, il 70% ha effettuato l’acquisto almeno due volte, con una media totale di 8 prodotti comprati nell’arco dell’anno. Questo è quanto emerge da un’indagine Nielsen, che ha esaminato le abitudini di acquisto dei consumatori in un settore che, lo scorso anno, è cresciuto del 27%.
L’analisi evidenzia come la crescita del mercato sia guidata dai drink con ingredienti diversi dalla soia (+51%) e dalle alternative vegetali allo yogurt e alla panna. Le bevande restano il prodotto più considerevole della categoria, ma anche le altre tipologie merceologiche presentano esiti positivi.
Come dichiara Bjorn Verbrugghe, marketing manager South Europe di Alpro, tra i principali player del mercato con una quota del 20%: «I dati Nielsen dimostrano come il mercato dei prodotti a base vegetale non si rivolga soltanto ai consumatori che tengono un determinato regime alimentare per scelta ideologica o per motivi legati alla salute, ma si sia allargato a chi cerca una dieta più bilanciata e adatta al benessere personale».
Nello specifico, si osserva una crescita notevole del consumo di alternative vegetali allo yogurt, con circa 600.000 nuove famiglie che hanno comperato questo tipo di prodotti.
Per quanto concerne, invece, gli ingredienti la soia resta al primo posto tra gli alimenti preferiti dalle famiglie, ma anche la mandorla, la nocciola, il riso e il cocco sono molto graditi e contribuiscono sempre più ad attirare potenziali consumatori nella categoria. L’offerta di bevande alla mandorla e al cocco, infatti, ha portato all’acquisto ulteriori 200.000 famiglie.
Alla notevole crescita del settore però non corrisponde il consumo pro capite di prodotti a base vegetale che nel nostro Paese rimane ancora sotto la media europea del 30%. In virtù di questo dato negativo, Verbrugghe suggerisce di «ampliare la proposta con il prodotto giusto, offrire varietà e riuscire a spiegare i vantaggi di una dieta costituita per 2/3 da prodotti di origine vegetale e 1/3 animale sono i tre punti cardine per continuare a crescere nel mercato, e portare benefici anche al Pianeta».