20 maggio 1970 – Lo Statuto dei lavoratori è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano. La sua introduzione regola i rapporti tra datori di lavoro, lavoratori e rappresentanze sindacali.
La legge è figlia delle numerose richieste di un cambiamento sociale, dopo il ’68 e il cosiddetto autunno caldo del 1969. Lo Statuto dei lavoratori sancisce la libertà di opinione del lavoratore e limita gli eccessi del datore di lavoro, in maniera particolare nell’ambito delle forme di controllo. Inoltre, il legislatore riconosce ai sindacati la libertà di mediare tra le richieste delle due parti con lo scopo di evitare i conflitti sociali protagonisti del boom economico italiano degli anni ’50 e ’60.
Oggi sono in molti a ritenere che sia necessario riformare la legge per adattarla ai cambiamenti che si sono verificati nel mercato del lavoro negli ultimi 30 anni. Recentemente, la modifica dell’articolo 18 ha suscitato le reazioni dei sindacati che avrebbero voluto dare il via alla riforma con una trattativa sui cosiddetti “ammortizzatori sociali”, vale a dire sull’insieme del sistema di tutele per chi perde il posto di lavoro.