Un guanto intelligente e web-connesso, che serve alla riabilitazione dopo un ictus. E’ l’invenzione di Hoyoung Ban, 38 anni, che dopo gli studi nel suo Paese, la Corea del sud, ha conquistato un Master in business administration alla Darden School of Business di Charlottesville in Virginia.
L’idea di Hoyoung Ban nasce da un’esperienza familiare. Il padre e due zii sono stati colpiti da ictus: il padre è morto mentre Ban studiava al Korea Advanced Institute of Science and Technology. Nel caso degli zii, invece, la terapia di riabilitazione si è dimostrata inaccessibile per l’alto costo delle cure in Corea del sud. Così, grazie all’aiuto di un collaboratore, Ban ha formato la società Neofect a Yongin, a sud di Seoul, e ha diretto un team che lo ha aiutato a progettare e produrre il Rapael Smart Glove, ossia un dispositivo indossabile che si connette a vari programmi di formazione digitale.
Pertanto, un paziente in un programma di riabilitazione da ictus può infilarsi il guanto durante l’esecuzione di diversi compiti, come ad esempio lanciare una palla oppure versare un bicchiere d’acqua, nella vita reale o in un video simulato. Il sistema Rapael controlla le abilità del paziente, l’analisi e la regolazione dell’attività che puntano a migliorare la neuroplasticità.
La nuovissima tecnologia, realizzata per la riabilitazione dei pazienti in Corea del sud, attualmente è disponibile in ogni parte del mondo. Come spiega lo stesso Ban: «Abbiamo già iniziato la commercializzazione e la distribuzione del guanto nel mercato globale B2B e sono ora in trattativa con distributori negli Stati Uniti, in Europa, Medio Oriente e Giappone. Abbiamo stabilito la sede americana a San Francisco e ingaggiato un commerciale europeo per le vendite in Europa. Il nostro obiettivo è quello di garantire la riabilitazione a casa a un prezzo accessibile per i pazienti colpiti da ictus».