Nel nostro Paese sono molte le città che sono già fuorilegge per la qualità dell’aria, poiché oltre la soglia limite per i valori di polveri sottili Pm10, ossia 35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 micorgrammi per metro cubo.
Le prime cinque città italiane oltre i limiti risultano essere: Torino con 62 giorni di sforamenti, Frosinone con 59 giorni, Venezia con 53, Milano con 52 e Padova con 50. Ma ci sono anche Mantova con 45 giorni di sforamenti, Padova con 45, Treviso con 44, Vicenza con 43. A rilevare l’allarmante situazione sono gli ultimi dati di Legambiente aggiornati al 6 dicembre.
Già l’anno scorso per ridurre lo smog il Ministero dell’Ambiente si attivò mettendo in atto un piano che prevedeva un pacchetto di misure urgenti, legate alla mobilità sostenibile, stabilite con le Regioni in un tavolo apposito su tale argomento così delicato.
Come ha evidenziato la presidente di Legambiente Rossella Muroni: «Le cause dello smog sono note e le soluzioni ci sono, occorre una volontà politica forte per metterle in campo. Tra l’altro i numeri sull’emergenza rischiano di aumentare nei mesi invernali. Uno dei nodi principali da affrontare è il trasporto a livello urbano ed extra urbani, bisogna poi uscire dalla dipendenza dei combustibili fossili, puntando su fonti rinnovabili; e investire nella riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici».
Per fronteggiare l’inquinamento atmosferico così sono entrate in vigore le prime eco-misure antismog in diversi Comuni, come ad esempio la circolazione ridotta o vietata in determinate fasce e le targhe alterne, da Torino a Napoli.