Sono stati battezzati insetti alieni, volendo intendere con ciò che si tratta di specie sconosciute in Italia e provenienti perlopiù dalla Cina e dal Medio Oriente. Di per sé questa sorta di integrazione non sarebbe preoccupante se non fosse che rappresentano un pericolo per la nostra salute e sono la diretta conseguenza del grave problema rappresentato dai cambiamenti climatici.
A specificarlo è la SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica) che spiega anche come questo tipo di insetti trovino in Italia l’ambiente adatto per proliferare e pungere. Nei casi di allergia, come sappiamo, le punture di api, vespe e calabroni possono generare una varietà di sintomi fino a quello più grave che è lo shock anafilattico.
Ora, il problema di questi insetti alieni, come dicono gli allergologi sta nel fatto che aumentano i rischi in maniera notevole perché non solo la loro popolazione è destinata a crescere ma esiste anche il pericolo di incroci con le nostre specie autoctone che potrebbero dar vita a nuove forme aliene velenifere.
Attualmente, per colpa delle punture da insetto, sono stati registrati circa 50 decessi all’anno, numero che potrebbe aumentare proprio a causa degli insetti alieni. La cura – almeno per quanto riguarda le specie più note – non può che prevedere la vaccinazione che protegge i soggetti allergici fino al 97% dei casi. Tuttavia, si stima che al momento solo un paziente su sette ricorra a questa soluzione.
È stato l’aumento delle temperature a favorire una migrazione di massa verso l’Italia, come dicevamo. Spiega infatti il presidente SIAAIC Waler Canonica, prendendo ad esempio il caso della Vespa orientalis: «È originaria del Sud Est europeo e del Medio Oriente, attualmente si trova in Sicilia ma sta risalendo la penisola perché trova un habitat proficuo. Peraltro le temperature più elevate possono anche modificare il comportamento degli animali. Così, i nidi di vespa si stanno ingrossando e possono diventare perenni anziché annuali».
Altro aspetto da tenere presente riguarda lo scambio commerciale con i Paesi asiatici in particolare, oltre quello legato allo spostamento delle persone che viaggiano: in questo modo, ad esempio, dalla Cina è giunta la Vespa Velutina che ormai vive tranquillamente in Italia e più precisamente in Piemonte e in Liguria.
Secondo gli allergologi le nuove specie aliene non sarebbero più aggressive di quelle italiane ma dal momento che la composizione del veleno è somigliante ma non identica ai nostri insetti, il rischio aumenta perché, logicamente, i vaccini non sono ancora noti.
Per tutta questa serie di ragioni la SIAAIC raccomanda di non sottovalutare la situazione, rivolgendosi alle persone allergiche. Per evitare uno shock anafilattico grave serve interpellare un allergologo, in grado di predisporre una terapia desensibilizzante.