Negli ultimi tempi le cronache ci parlano spesso di truffe ai danni degli anziani, dal Nord al Sud del Paese.
Un poliziotto di 53 anni, Vincenzo Tancredi, nato a Foggia ma operativo nel torinese, ha realizzato a partire dal 2013 un progetto utile e geniale nella sua semplicità: ha cominciato a scrivere – e a pubblicare – una raccolta di racconti ispirata a fatti ai quali ha assistito personalmente, storie di truffa che in alcuni casi superano ogni immaginazione. Lo scopo non è certo legato all’intrattenimento, ma a dispensare buoni consigli per non cadere in trappole ben congegnate.
In modo particolare, Vincenzo Tancredi lavora da anni nella sezione Fasce Deboli, e dunque al servizio di anziani, minori e disabili. Stiamo quindi parlando di persone a forte rischio di raggiro, le vittime preferite dei truffatori. Il poliziotto dice infatti: «Raccolgo denunce. Mi occupo di quelle persone che non hanno la possibilità, o la forza, di raggiungere il commissariato. Il mio lavoro serve ad avviare le indagini, ma presto ho capito che il mio compito era anche un altro: ascoltare, dare uno sfogo e aiutare, con pazienza, a superare il trauma».
Di qui l’idea del libro, «Io non abbocco», edizioni Gruppo Abele. Una serie di racconti scritti per proteggere le vittime, dare consigli su come difendersi. Un prezioso manuale in cui ciascun capitolo spiega le tecniche usate dai criminali per derubare il malcapitato di turno. Infatti, specifica Tancredi: «Chi truffa è un attore che ogni volta usa un travestimento diverso. Si può presentare come un operaio inviato dall’amministratore, un tecnico del gas, anche un poliziotto o un carabiniere. Le testimonianze parlano quasi sempre di persone eleganti, gentili, soprattutto convincenti». A detta del poliziotto quindi «bisogna fare rete. Con i familiari, con i vicini di casa. Non tenere mai in casa grosse somme di denaro e oggetti di valore: per quelli ci sono le banche. E al minimo dubbio, di fronte a uno sconosciuto, prendere il telefono e chiedere aiuto».
«Io non abbocco» è già stato regalato dallo stesso Vincenzo Tancredi a numerosi pensionati, che restano gli obiettivi preferiti di chi vive di espedienti, per diffondere quanto più possibile la cultura della prevenzione alle truffe.
A questo libro presto ne seguirà un altro, con delle interessanti novità, come annuncia lo stesso poliziotto: «I racconti avranno per protagonisti anche i giovani. Quelli che vivono in realtà difficili e che rischiano, a loro volta, di diventare delinquenti. Se anche loro leggeranno queste pagine, magari il dolore e la sofferenza delle vittime potrà dargli la forza di seguire un’altra strada».
Da segnalare come il ricavato delle vendite del primo libro sia stato devoluto alla Fondazione Specchio dei tempi. Il secondo scritto servirà invece ad ammortizzare le trasferte e gli spostamenti dell’autore che dice: «Non ho mai pensato di trasformare questa passione in un affare. Voglio solo raggiungere il maggior numero possibile di persone. Con un messaggio facile per tutti, immediato. Perché, in fondo, non sono uno scrittore. Io sono un poliziotto».