Aumenta la percentuale di cooperative e imprese sociali che hanno rapporti con il mondo del profit e per giunta tale crescita si è riscontrata soprattutto nel Sud Italia.
A rilevarlo è la terza delle “Istantanee anteprima dati Osservatorio Isnet 10a edizione sulle relazioni tra imprese profit e non profit. Quali benefici per le imprese sociali?”, un focus realizzato dall’Osservatorio Isnet su un panel rappresentato da 400 cooperative sociali, 100 imprese sociali ex Lege e 10 imprese che sono sia B Corp che società benefit.
Stando ai dati nel 2016 la percentuale di imprese sociali che hanno rilevato un incremento dei rapporti con le imprese for profit rispetto all’anno precedente è pari al 33,6%, pertanto ben una su tre. Si tratta di un dato maggiore rispetto a quello registrato nel 2015 che era del 27,2% e anche a quello del 2014 del 20,7% e ben lontano da quello del 2010 quando l’aumento risultato dal campione rappresentativo era del 16%.
Altro dato interessante è che tra le cooperative e le imprese sociali che hanno segnalato una crescita dei propri rapporti con le aziende private risulta più favorevole anche la previsione del fatturato: per circa la metà di esse, ossia il 47,6%, dovrebbe tendere a un incremento, mentre dovrebbe essere stabile per il quasi il 40%. Una prospettiva di aumento sul fatturato meno importante la si osserva, invece, tra le realtà che non hanno visto migliorare il proprio rapporto con i privati. Ma ciò che è rilevante è che, aumentando il fatturato, di conseguenza aumenta anche l’occupazione.
Per quanto concerne poi i settori rimangono quasi sempre gli stessi. Le cooperative sociali che collaborano con le aziende sono attive in forniture di servizi, in particolare le pulizie, la manutenzione del verde o la gestione di asili interni alle aziende con progetti di welfare aziendale.
Infine, particolare attenzione merita il dato relativo alla distribuzione territoriale delle cooperative e imprese sociali che hanno sviluppato il rapporto con il mondo del profit, in cui è possibile notare che rispetto agli anni precedenti si sono riscontrati gli incrementi più significativi proprio nel Sud Italia.
Come ha evidenziato Laura Bongiovanni, presidente Isnet: «Le imprese sociali stanno via via prendendo consapevolezza del fatto che oggi sempre di più devono diversificare i mercati di riferimento. Gli scenari sono cambiati. Il welfare state sta cambiando dimensione e il mercato pubblico, conseguentemente, è sempre più in contrazione. Le risorse stanno diminuendo e la cooperazione sociale, che in quest’ultimo decennio si era sempre più posizionata come interlocutore per l’ente pubblico, deve cominciare con sempre più forza a diversificare gli interlocutori e gli stakeholder di riferimento».