Rompere il salvadanaio dove con costanza hanno raccolto i loro piccoli risparmi o attingere dalla paghetta settimanale che in molti ricevono dai propri genitori per acquistare l’oggetto dei propri sogni. Nulla di strano nell’iniziativa degli studenti di una scuola di Biella, se non fosse che nella lista dei desideri di questi piccoli cittadini già così responsabili non c’è né una bicicletta, né un videogioco, né tantomeno una giornata al Lunapark.
Gli studenti della II B della scuola media di Mosso, nel biellese, infatti, hanno aspirazioni ben più alte: acquistare l’isola di Budelli, il paradiso terrestre che sorge nell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna. L’isola rischia infatti di essere messa all’asta dopo che il magnate neozelandese che l’aveva acquistata, Michael Harte, ha deciso di cederla.
In realtà Harte, che si era aggiudicato l’isola a un prezzo di 3 milioni di euro, non ha mai sborsato un centesimo dal momento che, dopo aver presentato la proposta con relativo progetto di 70 pagine, ha fatto un passo indietro rinunciano ad aggiungere, nel lungo elenco di paradisi già presenti nel suo patrimonio immobiliare (tra cui Mana Island e Tiritiri Matangi, nelle Fiji e in Nuova Zelanda), anche l’isola sarda.
All’origine della rinuncia del magnate probabilmente il braccio di ferro della popolazione del posto che ha da subito diffidato delle presunte buone intenzioni del neozelandese di contribuire alla conservazione e allo sviluppo paesaggistico e culturale dell’isola rosa dove da quasi 20 anni è vietato accedere anche solo per fare un bagno.
Che fine farà, dunque, ora l’isola dove il regista Michelangelo Antonioni ha girato il suo «Deserto Rosso»?
A elaborare una ricetta per salvare il paradiso sardo sono stati quindi degli studenti biellesi che, capitanati dal loro professore di scienze Giuseppe Paschetto, hanno lanciato una vera e propria sfida ai loro coetanei e non solo: una raccolta fondi per comprare l’isola di Budelli e renderla un paradiso per teenager. Secondo i loro calcoli, infatti, basterebbero appena 50 centesimi da parte di tutti gli studenti di Italia per acquistarla.
Gli studenti avrebbero addirittura già aperto un conto corrente con la causale “Contributo per l’acquisto dell’isola di Budelli“, che attualmente conterebbe meno di 100 euro ma che, come si augurano gli “imprenditori” biellesi, potrebbe presto crescere grazie alla campagna di crowdfunding chiamata “Non si sBudelli l’Italia” che sbarcherà presto sui social network.
«Sarebbe davvero bello se Budelli diventasse l’isola dei giovani. Pubblica, cioè patrimonio di tutti», commentano i ragazzi intervistati dai giornalisti. E se l’iniziativa dovesse rimanere solo sulla carta, sarà stata comunque un’ottima lezione per gli alunni, come evidenziato dal professor Paschetto secondo il quale «alla radice di questo progetto apparentemente ambizioso c’è la consapevolezza che se ci si impegna a qualcosa con determinazione nessun obiettivo è troppo alto».