Dopo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’agenzia internazionale di rating Moody’s, ora anche l’Istituto Nazionale di Statistica prevede una crescita dell’economia italiana sia nel terzo che nel quarto trimestre del 2015, all’interno di un intervallo compreso tra lo 0,2 e lo 0,4%. A fare la parte del leone, però, è soprattutto la fiducia dei consumatori e delle imprese, con l’indice della prima capace di riportarsi sui massimi da marzo 2002 e la seconda al top da novembre 2007.
Il peggio sembra essere ormai alle spalle, dunque, anche se le associazioni di consumatori non sembra poi così ottimiste. Per Federconsumatori e Adusbef, i dati Istat «sicuramente non fanno riferimento all’Italia. L’ottimismo non aiuta il Paese e allontana le riforme necessarie». Per il Codacons, invece, si tratta di «un vero e proprio ‘tesoretto’, di cui il Governo deve fare buon uso, evitando di sperperare propensioni positive e aspettative di famiglie e aziende». E Confesercenti incalza l’esecutivo: «Adesso la fiducia va premiata».
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