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Istat: scende la disoccupazione ma non aumenta l’occupazione

L’ Istat, Istituto nazionale di statistica, monitora tante cose, dal tasso di inflazione ai dati sull’occupazione lavorativa.

Ed è su questa che ci fa sapere che, nel mese di febbraio, la disoccupazione in Italia è in calo, anche quella giovanile.

Ottime notizie dunque sul mercato del lavoro. Infatti a febbraio scende il tasso di disoccupazione dello 0,3%, portandosi all’11,5%, ma soprattutto cala il tasso di disoccupazione tra i giovani, che torna ai livelli del 2012, al 35,2%.

L’Istat ci dice che però, se anche cala la disoccupazione, non aumenta il numero degli occupati, numero che infatti è stabile da quattro mesi. Questo strano contrasto tra disoccupazione che cala con gli occupati che non salgono, è dovuta ai lavoratori inattivi.

Inattivi sono coloro che, per definizione, non fanno parte della forza lavoro e cioè non lavorano e nel contempo non sono in cerca di un’occupazione. Il tasso di inattività a febbraio è del 34,8%.

Mentre per far parte dei disoccupati, sono necessarie due condizioni precise:
1) avere effettuato nelle quattro settimane precedenti un’azione attiva di ricerca di un lavoro;
2) essere disponibili a lavorare o avviare un’attività autonoma nelle due settimane successive alla rilevazione. Viene considerato disoccupato anche chi inizierà un lavoro entro tre mesi ma è disponibile a lavorare entro le due settimane successive qualora fosse possibile l’anticipazione di inizio lavoro.

Nel periodo considerato, tra dicembre e febbraio, si registra comunque una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente: 14mila occupati in più, numero determinato dall’aumento dei dipendenti a termine.

Nell’ultimo mese l’occupazione è salita tra gli ultracinquantenni, è cresciuto il numero dei lavoratori a termine mentre è calato quello del lavoratori a tempo determinato (ricordiamo che è stata data una forte stretta ai voucher, per non dire che sono stati eliminati).

Su base annua, a febbraio 2017 si conferma la tendenza all’aumento del numero degli occupati, più 1,3% pari a 294mila e forte incidenza a questo numero la dà l’aumento degli occupati ultracinquantenni soprattutto per effetto dell’aumento dell’età pensionabile.

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Redazione