Rilanciamo, con assoluta convinzione, l’appello di Amnesty al presidente del Consiglio Matteo Renzi per segnalare il rischio che il cosiddetto “approccio hotspot” porti a violazioni dei diritti di rifugiati e migranti. È possibile sottoscrivere l’appello “Italia non negare il diritto di asilo” cliccando qui.
Egregio presidente Renzi,
L’Italia sta facendo molto per salvare le persone che rischiano la vita attraversando il Mediterraneo per fuggire da persecuzioni, conflitti e miseria e arrivare in Europa per vivere in sicurezza. Tuttavia, una volta in Italia, i diritti di queste persone sono sempre più negletti.
Il c.d. “approccio hotspot” non garantisce a queste persone un accesso adeguato alle procedure di asilo e separa, spesso in maniera superficiale e sbrigativa, le persone che hanno bisogno di protezione internazionale da quelle che si presume “non necessitino” di tale protezione. Sappiamo bene cosa succede a queste persone: c’è chi tenta di continuare il viaggio per chiedere asilo in un altro Paese europeo e chi diventa facile vittima di sfruttamento in Italia.
Altri ancora vengono rimandati direttamente nei Paesi di origine, senza che le autorità italiane abbiano debitamente verificato se rischieranno di essere torturate o perseguitate al loro ritorno, grazie ad accordi bilaterali di polizia siglati con paesi responsabili di diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani. Questo è il caso dei 40 Sudanesi rimandati a Khartoum ad agosto dopo una superficiale identificazione, in violazione del principio di non-refoulement, ovvero del divieto internazionale di rimpatriare persone che sono a rischio di gravi violazioni dei diritti umani nel loro Paese di origine, anche se non hanno fatto domanda d’asilo.
Signor presidente, Le chiedo di fermare questi rimpatri e gli accordi che li consentono: essi mettono a serio rischio le persone che cercano salvezza in Italia e in Europa, consegnandole direttamente nelle mani di governi che potrebbero perseguitarle ferocemente. Chiedo che l’Italia non si renda complice di queste violazioni dei diritti umani: è una macchia che rischia di vanificare il bene fatto dall’Italia alle migliaia di persone soccorse in mare.
Distinti saluti