Italian book challenge lancia la sfida: parola ai lettori

L’Italia legge poco, i librai si lamentano delle scarse vendite, gli scrittori annaspano alla ricerca di qualcosa che possa stimolare l’interesse generale, le librerie chiudono e l’Istat ci comunica dati impietosi collocandoci negli ultimi gradini d’Europa.

Allora reagiamo, proviamoci, e leggiamo (almeno) il regolamento di un’interessante e originalissima iniziativa chiamata “Italian book challenge: il campionato dei lettori indipendenti” scaricabile qui.

Come ci spiegano fin da subito, dobbiamo recarci in una delle 183 librerie aderenti all’iniziativa e domandare la scheda per partecipare. Avremo la possibilità di scegliere di leggere un libro che faccia parte delle 50 – non sono poche – categorie proposte, per cui ampie possibilità.

Si va dalla scelta di una storia ambientata in una città che ci è particolarmente cara, a un libro dalla copertina blu (non so che dire in tal senso, ma il blu è un bel colore), a uno che parli di matematica, a uno scelto dal librario, a un altro il cui protagonista fa il lavoro che facciamo noi. Le categorie sono 50 e complimenti a chi le ha pensate, anche solo per la fantasia.

Naturalmente bisognerà che questo libro lo leggiamo, non che diventi oggetto d’arredo. E dopo questo, sì, leggiamone altre 49. E commentiamoli tutti. Il vincitore otterrà in cambio il prestigioso titolo di “iperlettore” e farà parte della giuria del premio Simbad 2017 – il che non è poco – più altri svariati trofei tutti da scoprire.

I premi che questa iniziativa riserva agli aderenti riguardano i primi venti classificati, come specificato nel regolamento.

Ovvio, non ci viene chiesto di leggere anche mentre dormiamo, il tempo a disposizione sarà di un anno, e nell’arco di 12 mesi se ne possono fare di cose, a patto di volerle fare naturalmente. Se ne leggeremo meno non saremo automaticamente esclusi.

Quindi, facciamo attenzione alla qualità dei nostri commenti – perché questo ci viene richiesto al termine di ogni libro – evitiamo di copiare i nostri scritti da internet, non facciamo i furbi insomma perché poi la pena è l’esclusione dal campionato.

I nostri commenti saranno valutati da un’apposita commissione e chissà che poi da questo non nasca altro: chi legge saprà molto bene che quando ci si accinge ad aprire un libro non si conosce in anticipo la destinazione finale. Un po’ come la vita.

Coraggiosi i librai indipendenti, non c’è che dire, cerchiamo di non deluderli e, se abbiamo voglia, accettiamo la sfida.

Buone letture a tutti!

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Redazione