21 dicembre 1900 – Una data storica quella di oggi. Per la medicina così come per l’umanità tutta. Il biologo austriaco Karl Landsteiner scopre che i tipi di sangue non sono tutti uguali e riesce a classificarli in 4 gruppi: A, B, AB e O.
Prima del 1900, subire una trasfusione significava, nella maggioranza dei casi, morire. È molto chiaro il perché: l’organismo di un soggetto, ad esempio A+, non avrebbe mai potuto tollerare sangue proveniente da un soggetto B+. Prima che Karl Landsteiner realizzasse l’importantissima scoperta costituita dalle classificazioni in gruppi sanguigni, i decessi erano frequenti proprio per questa ragione e i medici non sapevano spiegarsi perché, tranne che in rare eccezioni – ossia quando il tipo sangue trasfuso era casualmente quello corretto – la pratica non funzionasse.
Nel 1930 il biologo austriaco viene insignito del premio Nobel per la medicina e la fisiologia. Ma le sue scoperte non si fermano qui perché, qualche tempo dopo, insieme al medico americano Alexander Wiener, riesce a scoprire la presenza nel sangue di un antigene, di carattere ereditario. È il fattore Rh che prende il nome da fattore Rhesus. Il gruppo sanguigno che dunque lo conteneva da allora in poi veniva chiamato “Rh positivo” e, in caso di assenza, “Rh negativo”.