Save the Children e Unicef tornano a parlare di Africa e della drammatica situazione che riguarda attualmente il Kenya dove 73.000 bambini «sono gravemente malnutriti» a causa della siccità che naturalmente crea il conseguente problema legato alla carenza di cibo.
Dopo un’attenta analisi dei fatti risulta come, ad esempio, nella sola contea di Turkana «i tassi di malnutrizione acuta, la più pericolosa forma di malnutrizione, sono quadruplicati in un solo anno», ma in generale in tutto il Paese la situazione è più che allarmante. Per questa ragione le due organizzazioni umanitarie hanno chiesto, attraverso una nota, un intervento urgente da parte dei governi. Così si è espresso Francis Woods, direttore in Kenya di Save the Children: «La siccità sta mettendo a rischio la vita di decine di migliaia di bambini e famiglie, tra cui i bambini sotto i cinque anni e le madri in gravidanza o in fase di allattamento, che sono i soggetti più vulnerabili».
Francis Wood ha inoltre spiegato come nelle zone piagate dalla siccità le famiglie abbiano perso i mezzi di sussistenza necessari a garantirne il sostentamento, specie il bestiame. Il cibo è insufficiente per tutti ed è particolarmente critica la situazione riguardante le «circa 40.000 donne incinte e in fase di allattamento che risultano gravemente malnutrite».
Anche Patrick Mweki, direttore di Action Against Hunger in Kenya e Somalia, lancia l’allarme per un quadro divenuto ormai insostenibile e spiega: «La situazione generale della malnutrizione in Kenya continua a essere molto preoccupante, e in alcune contee i livelli di malnutrizione fanno registrare peggioramenti. In più, ci apprestiamo a entrare nella stagione in cui le piogge saranno meno frequenti e questo potrebbe portare a un ulteriore deterioramento della situazione. Le recenti elezioni dovrebbero rappresentare un’opportunità per invertire la rotta di questa tragedia che sta colpendo molte parti del Paese. Pertanto chiediamo con forza al nuovo governo nazionale e ai governi locali di agire subito per prevenire la morte di tanti bambini».
Dunque appelli su appelli, organizzazioni umanitarie che cercano di fronteggiare un’emergenza dalle proporzioni devastanti, ma è abbastanza chiaro come senza un intervento governativo sia impossibile evitare una tragedia. Non a caso, una recente ulteriore analisi congiunta di Save the Children e Unicef mostra chiaramente come in questo momento in Kenya anche le famiglie considerate, prima della siccità, più benestanti stiano ora patendo i morsi della fame e non riescano più a provvedere a tre pasti quotidiani. Una conseguenza del rincaro degli alimenti dovuto alla siccità e alla scarsità di cibo.
Problemi che se non vengono affrontati subito non solo genereranno morti evitabilissimi ma finiranno per sfociare in un dramma ulteriore – come ciò che in questo momento peraltro sta avvenendo in Somalia – e cioè la combinazione della malnutrizione con i focolai di malattie causati dalla mancanza di acqua pulita.