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La clownterapia regolamentata in Puglia

Nel bollettino Ufficiale della Regione Puglia è stato pubblicato un supplemento alla Legge Regionale n. 60 del 20 dicembre 2017 che ufficializza e regola la clownterapia.

Questa norma è entrata in vigore il 5 gennaio scorso e ha definito sia la clownterapia – anche detta “terapia del sorriso” – sia la figura professionale che svolge questa attività: il “clown di corsia”.

Evidenziamo come questa sia la prima legge in Italia di questo tipo e sono stati stanziati dalla Regione Puglia 120.000 euro per l’anno 2017, mentre per gli anni successivi gli importi disponibili verranno definiti dalla Legge di Bilancio regionale.

In molti ormai conosciamo – anche grazie al film Patch Adams con Robin Williams – i benefici effetti della terapia del sorriso che viene svolta in contesti diversi: non solo in ospedali pediatrici, ma anche in centri per la disabilità e per la terza età, carceri, quartieri ritenuti a rischio, scuole e missioni umanitarie.

La figura professionale che svolge questa attività può essere un medico, un paramedico oppure volontari che siano stati appositamente formati. In particolare la qualifica di clown di corsia viene conseguita utilizzando specifiche competenze acquisite in diverse discipline, analizzando i bisogni dell’utente per migliorarne le condizioni fisiche e mentali, all’interno di strutture sanitarie e socio assistenziali, applicando quindi i principi e le tecniche della clownterapia, come per esempio spiega la Onlus Dottor Sorriso.

Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge, verrà approntato un apposito regolamento con cui si definiranno i criteri e i modi di svolgimento dei corsi formativi e stabilirà anche il numero delle ore dei corsi e la durata degli stessi.

Va specificato che per svolgere l’attività di clownterapia sarà necessario partecipare al Bando che la Regione Puglia provvederà a emanare annualmente e la’Ente stessa stabilirà i criteri e le modalità di partecipazione.

Infine, per la completa trasparenza, la Regione ha convenuto di istituire un apposito Registro regionale in cui dovranno iscriversi tutti i soggetti che svolgono l’attività di clownterapia vale a dire anche Associazioni, Fondazioni cooperative sociali e onlus i cui statuti prevedono lo svolgimento di tale attività.

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Patrizia Abello