Da alcune settimane le nostre città sono costantemente coperte da una coltre di smog e le immagini che ci giungono da Pechino e dalle aree urbane della Cina evocano scenari apocalittici. E’ opportuno, quindi, tornare a soffermarsi su una valutazione attenta e puntuale della condizione dell’ambiente urbano, per cercare di comprendere lo stato dell’arte e le prospettive più immediate.
L’occasione ci è fornita dalla recente dalla presentazione dell’XI Rapporto, Edizione 2015, sulla Qualità dell’ambiente urbano da parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, costituito dall’ ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e dalla rete delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente (leggi articolo).
Il lavoro avviato nel 2014 con il documento di valutazione “L’ambiente urbano: conoscere e valutare la complessità” è continuato nell’edizione 2015 con il nuovo indice del Rapporto che prende in considerazione le seguenti tematiche: Fattori sociali ed economici, Suolo e territorio, Natura urbana, Rifiuti, Acque, Qualità dell’aria, Trasporti e mobilità, Esposizione all’inquinamento acustico, Azioni e strumenti per la sostenibilità locale.
Si tratta di una ricerca da consultare, molto approfondita, ponderosa nella sue dimensioni (940 pagine), estremamente ricca di dati e di indicazioni, che analizza la qualità dell’ambiente urbano in 85 città: Torino, Novara, Cuneo, Asti, Alessandria, Aosta, Imperia, Savona, Genova, La Spezia, Varese, Como, Milano, Monza, Bergamo, Brescia, Pavia, Bolzano, Trento, Verona, Vicenza, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Pordenone, Udine, Trieste, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì, Rimini, Lucca, Pistoia, Firenze, Prato, Livorno, Pisa, Arezzo, Perugia, Terni, Pesaro, Ancona, Ascoli Piceno, Viterbo, Rieti, Roma, Latina, L’Aquila, Teramo, Pescara, Campobasso, Caserta, Benevento, Napoli, Avellino, Salerno, Foggia, Andria, Barletta, Trani, Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, Potenza, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Trapani, Palermo, Messina, Catania, Ragusa, Siracusa, Sassari, Cagliari, Olbia.
Per conoscere meglio finalità e articolazione del Rapporto, riportiamo il testo della Premessa di Bruno Valentini, Sindaco di Siena e Delegato alle politiche ambientali ANCI.
La Città è al centro del Rapporto Qualità dell’ambiente urbano di ISPRA, strumento di lavoro e di approfondimento ormai consolidato e utile ai diversi livelli di governo per approfondire i temi del vivere in ambito urbano coniugandoli alla complessità delle questioni del nostro tempo.
I cambiamenti del clima sono stati in queste ultime settimane ancora al centro della discussione internazionale nell’ambito di COP 21, la Conferenza internazionale sul clima di Parigi, l’appuntamento più importante per decisioni storiche sulla salvaguardia dell’ambiente dopo Kyoto e Copenaghen, che ha visto maggior consapevolezza da parte di tutti gli Stati rispetto ai mutamenti del clima dovuti all’aumento di pressioni sull’ambiente.
Le città e le grandi conurbazioni urbane hanno un ruolo strategico nella riduzione delle emissioni CO2, tema al centro del Vertice di Parigi. I Sindaci europei si erano già impegnati nel 2008, con il Covenant of Mayors, cui quasi 3.500 comuni italiani hanno aderito, a ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni di CO2 nelle loro città, dotandosi ciascuna di un Piano di azione per l’energia sostenibile. Contemporaneamente molte città sono anche impegnate nei progetti ‘Smart City’, mettendo al centro dei loro programmi l’efficientamento energetico, la riduzione di emissioni e polveri, la mobilità sostenibile. E dopo il Patto dei Sindaci arriva il Compact of Mayor, una coalizione globale, su scala planetaria, impegnata su un terreno ancora più ampio. Lo scopo è quello di ridurre le emissioni del gas serra per migliorare la resistenza ai cambiamenti climatici, attraverso obiettivi da quantificare città per città, oltre che rispetto ad energia ed efficientamento energetico anche per materie come i trasporti ed i rifiuti.
Appare poi consolidato anche un approccio con una visione integrata e di lungo periodo, impostata sulla coesione della filiera istituzionale, dove i Governi Locali rivestono il ruolo centrale di attuatori delle politiche di ampio respiro, con la capacità di mettere a sistema tutti gli aspetti per un nuovo progetto di città, che veda riaffermati obiettivi di qualità, anche avvalendosi degli attuali e sperimentati strumenti di rigenerazione e riqualificazione urbana, sullo sfondo delle campagne di sostenibilità promosse dagli organismi internazionali ed in particolare dalla UE.
Acqua, aria, rumore, suolo, natura, trasporti, rifiuti, strumenti e azioni di governance ambientale, impegno delle Amministrazioni, sono i temi in cui il Rapporto annuale di ISPRA trova declinazioni e contenuti per offrire una verifica sullo stato dell’arte nella dimensione della sostenibilità delle maggiori città del Paese, definita attraverso interventi e strategie, perseguita alla luce degli attuali vincoli normativi.
I dati sulle 85 città oggetto dello studio dell’ISPRA 2015, sul cui territorio risiede circa il 28% della popolazione totale del Paese – oltre 17 milioni di persone – confermano un orientamento ormai concreto verso la riduzione dei fattori di pressione ambientale nelle città, sia attraverso l’adozione di misure di azione locale che di azioni di sensibilizzazione verso codici di comportamento da poter diffusamente applicare.
Sono evidenti gli impegni delle Amministrazioni locali per mantenere la direzione verso strategie di sviluppo sostenibile nei limiti delle attuali risorse finanziarie, che in alcuni ambiti – quali quello del trasporto pubblico locale – stanno inibendo politiche di sviluppo di settore e ne è chiaro esempio il fatto che mentre diminuiscono posti/km offerti e quindi il ricorso al TPL, aumentano le zone a traffico limitato. Anche il monitoraggio sul patrimonio naturale ne evidenzia la ricchezza ed al contempo le difficoltà di stabilire strategie e tutele costanti, le analisi in tema di acque vedono ancora una situazione della rete di distribuzione idrica urbana critica, con perdite di rete variabili tra il 10 e oltre il 60 per cento, anche se i sistemi fognario-depurativi si stanno finalmente allineando agli standard richiesti dalla normativa comunitaria e nazionale.
Il sistema di contabilità ambientale sulle città che ogni anno ISPRA propone potrebbe in questo contesto essere utile anche per una maggior consapevolezza rispetto alle azioni locali, consapevolezza quale condizione necessaria per una forte sinergia tra gli obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni assunti a livello internazionale e quelli, al momento di natura volontaria, che i governi locali stanno perseguendo anche nell’ambito del Patto dei Sindaci.