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La Fondazione Marzotto apre la strada per ore e ferie solidali

Pochi giorni fa è stato firmato, per la prima volta in Veneto, un accordo aziendale tra Fondazione Marzotto, Confcommercio Vicenza, Fisascat Vicenza e Fisascat Veneto.

Questo accordo, che non è tra un singolo lavoratore in difficoltà e l’azienda ma è frutto di una contrattazione sindacale, definisce le possibilità di riposi e ferie solidali. Potrà fare da apripista per altri accordi di questo tipo, o almeno lo si spera.

I lavoratori della Fondazione Marzotto sono in totale 330 e operano in sedi dislocate tra Veneto e Lombardia. Essi, sulla base dell’articolo 24 del Jobs Act, potranno donare ore di riposo e giornate di ferie ai colleghi, nel caso in cui questi ultimi abbiano bisogno di assistere figli minori, ma anche anziani non autosufficienti, familiari malati o che abbiano necessità di cure costanti.

C’è naturalmente un limite alle ore che è possibile “regalare” a un collega ed è di quaranta ore all’anno.

Un’innovazione sociale importante che arriva proprio dalla Fondazione Marzotto, già nota per le diverse attività in ambito sociale e da cui prendere esempio per modelli nuovi di welfare,

«L’accordo di oggi», ha sottolineato Roberto Volpe, amministratore delegato della Fondazione Marzotto, «è la prova che i centri di servizio, nel Veneto, sono anche uno strumento di crescita civile, dove la solidarietà e la sussidiarietà possono essere un valore anche nei rapporti di lavoro. L’accordo favorisce e promuove la solidarietà tra lavoratori e la consapevolezza di lavorare in un ambiente attento alle necessità della persona, sia ospite che collega, in piena coerenza con la storia della Fondazione Marzotto, realtà voluta dal fondatore Gaetano Marzotto a servizio soprattutto del personale delle aziende, e negli anni capace di mantenere vivo e attuale quel pensiero sociale».

Sostiene inoltre Maurizio Rizzo, segretario generale di Fisascat Veneto, che l’accordo istituisce un diritto solidale e avvia una cultura di accoglienza e di tutela dei diritti dei lavoratori e delle loro famiglie.

È davvero auspicabile che a questo accordo ne seguano altri simili che si diffondano sul territorio del nostro Paese, che ha sempre fatto della solidarietà il suo fiore all’occhiello.

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Redazione