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La fotografia dei Centri di Servizio per il Volontariato

Nel nostro Paese i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) sono stati la vera forza motrice del volontariato italiano con una rete di 376 sportelli presenti su tutto il territorio nazionale. Nel 2014 essi hanno fornito gratuitamente, grazie alle risorse elargite dalle Fondazioni bancarie, più di 500 mila servizi a 43.823 associazioni, di cui 31.347 sono organizzazioni di volontariato e 50 mila cittadini. A rivelarlo sono i dati del Report sulle attività dei CSV nel 2014 realizzato da CSVnet, il Coordinamento nazionale dei Centri servizi per il volontariato, che è stato presentato ieri in una conferenza stampa a Palazzo Madama.

I Centri di Servizio per il Volontariato, dunque, rappresentano spesso l’unica risorsa sempre disponibile per migliaia di organizzazioni solitamente piccole, poco strutturate e quasi prive di risorse economiche.

Dal Report emerge che i CSV costituiscono un patrimonio unico e ricco di molteplici esperienze che spaziano dalla formazione, con oltre 2 mila iniziative realizzate, alle oltre 95 mila consulenze offerte in materia fiscale giuridica e amministrativa, fino alla concessione di 16 mila mq di spazi a utilizzo esclusivo delle associazioni che hanno bisogno di una sede operativa.

La promozione della cultura del volontariato rimane uno degli scopi principali del CSV, in particolare tra i giovani. Possiamo notare, infatti, che sono circa 158.709 gli studenti di 1.478 istituti scolastici di ogni ordine e grado, coinvolti in percorsi realizzati in collaborazione con 2.592 organizzazioni di volontariato.

Sono stati realizzati programmi di risparmio e di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione dei CSV per fronteggiare la progressiva riduzione delle risorse a disposizione (-20% tra il 2011 e il 2014) che continuerà a crescere nel biennio 2015 e 2016 per la diminuzione della redditività della gestione patrimoniale delle Fondazioni bancarie. Si tratta di un dato preoccupante per i Centri di Servizio per il Volontariato soprattutto in vista del rilevante ampliamento delle attività dei CSV previsto dal disegno di legge di Riforma del Terzo settore appena approvato al Senato, che assegna ai CSV “il compito di promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari italiani non solo nelle organizzazioni definite dalla legge 266 del 1991 ma in tutti gli enti del Terzo settore”.

Ecco i principali risultati emersi dal Report:

Per quanto concerne le persone: sono 9.204 le associazioni che si occupano della gestione dei Centri di Servizio, di cui 8.105 organizzazioni di volontariato.

La governance dei CSV è composta da 1.027 volontari. L’82% dei presidenti è uomo, l’età media è di 56 anni e ricoprono tale incarico, in media, da 5 anni e mezzo. Il 43% è laureato. Hanno seguito gli organi collegiali (esecutivi, direttivi, di controllo e di garanzia) per un totale di 1.293 sedute e 20mila ore di attività volontaria gratuita, pari a circa 20 ore per ogni volontario.

Per quanto riguarda i servizi: i CSV sono attivi in tutte le regioni con 376 punti di servizi; hanno destinato 517 locali a utilizzo esclusivo delle associazioni; sono aperte anche oltre le ore 20.00, il 39% del totale delle sedi, e il 34% sono attive anche nel fine settimana. Il 90% delle sedi è accessibile alle persone con disabilità.

Sono state realizzate 5.021 iniziative di promozione del volontariato che hanno raggiunto 8.854 utenti. Sono 31 i CSV accreditati al Servizio Civile Nazionale, e nel corso dell’anno hanno realizzato 151 progetti in collaborazione con le OdV. Sono 16 i Centri di Servizio accreditati al Servizio Volontario europeo.

Sono state 95.469 le consulenze erogate a 21.453 organizzazioni di volontariato. Le tematiche più affrontate (e quindi più richieste) restano quelle fiscali, amministrative e contabili (26%) e quelle giuridico legali (27%). Una percentuale rilevante è composta dal sostegno alla progettazione (11% del totale) e alla comunicazione (11%) con 25 mila consulenze erogate.

I percorsi di promozione del volontariato nelle scuole hanno coinvolto 2.592 OdV, 1.478 istituti scolastici di ogni ordine e grado e 38 università, 4.440 docenti, 158.709 studenti. Gli stage di orientamento al volontariato sono stati complessivamente 1.254 (+70% rispetto al 2013).

I CSV hanno organizzato più di 2 mila attività formative (più 11% rispetto al 2013), per un totale di oltre 30 mila ore di formazione che hanno coinvolto circa 37 mila partecipanti e 9mila organizzazioni. I CSV si occupano, con diverse modalità e strategie, di supportare le OdV nelle azioni di progettazione partecipata, specie in ambito europeo.

Per quanto concerne le risorse: le risorse economiche a disposizione dei CSV per le attività realizzate nel 2014 ammontano a 77,5 milioni di euro. Di questi, 75 derivano direttamente dal Fondo Speciale per il Volontariato alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria (34 milioni di residui attivi da anni precedenti più 41 di attribuzioni relative al 2014) e ulteriori 2,5 milioni da altre fonti di finanziamento.

Nel quadriennio 2011-2014 le entrate totali sono passate da circa 100 milioni di euro a poco più di 79 milioni registrando una riduzione superiore al 20%. Riduzione che cresce nel biennio 2015 e 2016 a seguito della diminuzione della redditività del patrimonio delle Fondazioni di origine bancaria.

Nei CSV lavorano 950 persone retribuite, per il 67% composto da donne, di cui 731 sono lavoratori dipendenti e 521 a tempo pieno; il 63% possiede un diploma di laurea; 6 su 10 hanno meno di 40 anni.

Le risorse economiche investite dai CSV per la retribuzione del personale ammontano complessivamente a 23,7 milioni di euro (47,2% del totale degli oneri sostenuti). La forma contrattuale più usata è quella del lavoro subordinato (88%), segue il lavoro autonomo (7%) e il parasubordinato (5%).

Il 76,5% della forza lavoro retribuita dai CSV, a prescindere dalla forma contrattuale usata, viene impiegata direttamente per la realizzazione delle attività in favore del volontariato mentre solo il 23,5% dei costi per il personale si riferisce a compiti collegati ad attività di supporto generale.

Dei 50,1 milioni di euro impiegati, 11,1 milioni sono stati utilizzati per le attività di supporto generale (22%). I rimanenti 39 milioni di euro sono stati investiti direttamente per la realizzazione di azioni in favore del volontariato (78%). I settori in cui i CSV investono più risorse economiche sono la progettazione partecipata (7,9 milioni) e la promozione del volontariato (6,8 milioni). A seguire la presenza sul territorio attraverso l’apertura di sportelli operativi (5 milioni) e le attività di informazione e comunicazione (4,7 milioni).

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Redazione