In tutto il mondo i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica o SLA sono circa 200 mila, ma nel 2040 le persone che soffrono di tale patologia potrebbero arrivare a più di 370 mila. A rilevarlo è un nuovo studio coordinato dall’ospedale Molinette di Torino e pubblicato dalla rivista scientifica Nature.
La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da paralisi muscolare progressiva. Essa colpisce le persone di tutte le razze e di tutti i gruppi etnici, soprattutto le persone tra i 40 e i 60 anni d’età e gli uomini sono più colpiti delle donne.
La manifestazione dei sintomi varia a seconda della forma di SLA da cui si è colpiti. Generalmente i sintomi iniziali sono brevi contrazioni muscolari, crampi o debolezza dei muscoli che influisce sul funzionamento di un arto. Altri pazienti notano i primi segni della SLA nella mano o nel braccio e altri ancora notano difficoltà nel parlare.
Ad oggi nel nostro Paese è ancora sconosciuto il numero preciso delle persone colpite da SLA dal momento che non sono stati ancora ultimati i relativi registri. Tuttavia si calcolano circa 3.500 malati di SLA e 1.000 le nuove diagnosi in un anno con una forte concentrazione in Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia.
Le cause di questa malattia purtroppo sono ancora ignote nonostante negli ultimi anni siano stati fatti parecchi studi e siano state avanzate molte ipotesi. Tra le cause di SLA c’è il mutamento di un gruppo di geni, accompagnato però da una serie di cause ambientali e stili di vita che possono, nei soggetti predisposti, facilitare la comparsa della patologia. Tra i fattori ci sono il contatto con agenti inquinanti o traumi frequenti alla testa.
Qual è la terapia per questi pazienti allo stato attuale? L’unico farmaco approvato e di cui sia stata provata una certa validità nel diminuire l’evoluzione della malattia è il Riluzolo, che viene somministrato insieme a trattamenti specifici a rendere meno gravi i sintomi, migliorando così la qualità della vita dei pazienti. Nello specifico, si tratta di cure palliative, che vengono fornite da team multidisciplinari in quanto la SLA è una patologia che colpisce tutte le aree funzionali del paziente. Ciò comporta che la maggior parte dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica alterna periodi di ricovero ospedaliero a periodi di assistenza domiciliare che richiedono un bisogno continuo di cure, di cui si fa carico la propria famiglia.