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Ecco la fotografia del volontariato marchigiano

Le Marche si confermano una regione sempre più solidale e il volontariato rappresenta ancora una grande e importante risorsa a sostegno delle comunità locali con 1.434 organizzazioni di volontariato attive e 44.600 volontari. Dal 2008, anno della precedente indagine, infatti, le associazioni hanno rilevato un aumento del 17%, crescendo di oltre 200 unità, e i volontari dell’11,3%.

A rilevarlo sono i dati del “Rapporto 2016 sul volontariato nelle Marche” curato dalla Regione Marche, Osservatorio Regionale Politiche Sociali (ORPS) dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) e CSV Marche.

Il rapporto evidenzia alcuni cambiamenti che negli ultimi anni hanno riguardato il settore, e le caratteristiche proprie del volontariato marchigiano, che costituiscono al tempo stesso opportunità e rischi. Se da una parte infatti le associazioni aumentano sensibilmente, tale crescita va messa in relazione con le dimensioni ridotte della stragrande maggioranza di esse, un forte radicamento territoriale e il rischio di “localismo”.

Le associazioni nella maggior parte dei casi, ossia l’82%, operano con costanza, facendo affidamento su volontari “sistematici”, e rivestono tutti i settori di attività e servizi. Il primo macro settore di attività risulta essere il socio-assistenziale (55% delle Odv), al secondo posto si posiziona la sanità (19% delle Odv), poi la valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale (10%), la tutela dell’ambiente (6%), la protezione civile (6%) e la tutela e protezione degli animali (4%). Esse operano principalmente a livello locale (il 42% in ambito comunale), e per il 43% erogano servizi tramite rapporti formalizzati con istituzioni pubbliche territoriali.

Per quanto concerne il ritratto dei volontari: possiamo notare una certa parità tra uomini (49,6%) e donne (50,4%); quanto all’età, nell’insieme, il rapporto rileva un certo “invecchiamento” anche nei volontari, infatti la maggior parte ha dai 30 ai 64 anni (il 64,2%), un quinto di essi è anziano (il 20,9% ha più di 64 anni), mentre i più giovani, fino a 29 anni, sfiorano solo il 15%. Inoltre, risulta ammirevole il loro impegno, considerato che il 66,5% dei volontari si dedica al volontariato in modo sistematico, tanto che, calcolando un impegno medio di 7 ore a settimana, il monte ore accumulato settimanalmente corrisponde al lavoro di 6.150 persone.

Per quanto riguarda invece i destinatari, le associazioni si dividono tra utenza indiretta (56%) e utenza diretta (43%) e quest’ultima è pari a circa 178 mila unità, in media circa 115 utenti ogni 1.000 residenti. Si tratta di cifre che continuano a essere numericamente considerevoli, ma con un riposizionamento rispetto alle fragilità maggiormente prese in carico: immigrazione, povertà e non autosufficienza.

Infine, per quanto interessa i rapporti tra associazioni e CSV Marche: quest’ultimo ormai rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per le associazioni, l’81% utilizza i suoi servizi, e con una certa soddisfazione, il 68% infatti afferma di essere altamente soddisfatta dei servizi ricevuti.

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Redazione