La fotografia della nuova povertà in Grecia

In Grecia l’età media delle persone che si rivolgono ai centri Caritas per chiedere espressamente aiuto è di 37,9 anni e l’86% delle richieste riguarda beni e servizi materiali. Un quadro drammatico quello che emerge dal dossier “Grecia – Paradosso Europeo: Impoverimento, indebitamento, iniquità. Ingiustizia”, realizzato dalla Caritas Hellas in collaborazione con la Caritas Italiana. Quest’ultima pubblicherà oggi il report, in concomitanza con la riunione dei ministri dell’economia e delle finanze della zona euro.

La ricerca, condotta su un campione di 2.677 famiglie, mette in evidenza che la povertà fino alla crisi economica, che ha colpito duramente la Grecia, riguardava unicamente categorie più marginali, in particolare immigrati illegali e vittime di dipendenze. Adesso invece interessa per la maggior parte dei casi nuclei familiari giovani, il più delle volte con figli minorenni.

La Caritas Italiana opera dal 2012 per promuovere iniziative per la popolazione locale attraverso diverse attività che vanno dal sostegno al reddito allo sviluppo di imprenditoria sociale. Ciò grazie anche al contributo di 16 Caritas diocesane italiane che si sono gemellate con le Caritas diocesane greche, per avviare progetti concreti di risposta alla crisi, che vedono le famiglie come principali beneficiari.

Inoltre, altro dato interessante che emerge dal dossier è che circa il 69,9% delle persone aiutate ha un domicilio. Come scrive la Caritas Italiana: «Si tratta perciò di nuovi poveri, che un tempo avevano situazioni reddituali tali da consentirgli di sostenere le spese per l’abitazione».

La crisi economica ha generato non poche conseguenze che si sono riversate anche sul mondo del lavoro. Secondo una recente ricerca, i lavoratori poveri hanno raggiunto il 21,2%. Per non parlare poi dei costi sociali elevati, la riduzione dei posti di lavoro e l’aumento delle diseguaglianze.

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Redazione