Negri, terroni, ritardati, culattoni, sono solo alcune delle parole che in 140 caratteri esprimono razzismo, discriminazioni sessuali e di genere. Donne, migranti e omosessuali risultano essere le categorie più insultate. A rilevarlo è “La Mappa dell’intolleranza” realizzata per il secondo anno da Vox – Osservatorio italiano sui diritti in collaborazione con le Università di Milano, Bari e La Sapienza di Roma.
Tale mappatura permette l’estrazione e la geolocalizzazione dei tweet che contengono parole ritenute sensibili e punta a identificare le zone del nostro Paese in cui l’intolleranza è maggiormente diffusa, nei confronti di donne, omosessuali, immigrati, diversamente abili, ebrei e musulmani. Scopo principale del progetto è quello di consegnare la mappa ai comuni, alle regioni, alle scuole e a chiunque abbia bisogno di fare un’adeguata azione di prevenzione sul proprio territorio.
Complessivamente sono stati estratti e analizzati 2.659.879 tweet, rilevati tra agosto 2015 e febbraio 2016, osservando 76 termini sensibili riferiti a sei categorie di persone prese in esame quali: donne, omosessuali, immigrati, diversamente abili, ebrei e musulmani. Tra questi, 112.630 sono stati i tweet negativi geolocalizzati.
Come ha sottolineato Marilisa D’Amico, costituzionalista e co-fondatrice di Vox: «Le parole d’odio che abbiamo mappato, durante questi mesi di lavoro, sono veicolo di discriminazioni e stereotipi che ostacolano l’eguaglianza effettiva, come sancita dalla nostra Costituzione. Per questo, i risultati della Mappa dell’Intolleranza anno 2 dovrebbero rappresentare un segnale chiaro per la politica e per le istituzioni: i diritti non si garantiscono solo sulla carta, ma è necessario agire sul contesto culturale con azioni concrete e di prevenzione».
In cima alla classifica delle città più intolleranti troviamo Roma e Milano. Solo a Roma, infatti, sono stati rilevati 20.755 tweet attribuiti alle categorie più sensibili. Di questi, i messaggi contro le donne sono stati 5.120, contro i migranti 1.749, contro gli islamici 1.268 e a discapito degli omosessuali 1.324. A Milano, invece, il totale dei tweet intolleranti è stato di 15.636, di cui 5.345 contro le donne, 1.032 a stampo razzista, 967 omofobi. Rimanendo in Lombardia, anche Brescia e Bergamo hanno visto un diffondersi di messaggi discriminatori, per un totale rispettivamente di 1.221 e 1.214 tweet, seguite da Monza, Varese, Pavia e Lodi.
Tweet negativi sono stati individuati anche in altre città italiane. Tra quelle più intolleranti, al terzo posto della classifica vi è Napoli seguita da Torino e Firenze. Nel capoluogo campano sono stati raccolti in tutto 7.437 tweet negativi: di questi, 1.546 sono i messaggi omofobi, 1.112 quelli razzisti, 3.955 i tweet contro le donne, 360 contro gli islamici, 352 i messaggi contro disabili e 112 antisemiti. A Torino, i tweet più numerosi sono quelli contro le donne (2.343), seguiti da quelli contro i migranti (954), da quelli omofobi (436), da quelli contro gli islamici (338), contro i disabili (252) e gli ebrei (108). Infine, a Bologna colpiscono, rispetto alla media nazionale di tweet intolleranti, i messaggi omofobi (303), a Udine quelli contro le donne (1.369) e a Palermo quelli contro i disabili (293).