“Le librerie indipendenti, si sa, non sono attività commerciali redditizie. Sono luoghi di passione e resistenza”. (Davide Vender – proprietario Odradek)
Le librerie, soprattutto quelle indipendenti, un tempo erano luoghi per appassionati di libri e di cultura, per professori, lettori incalliti, studenti, pensionati o per chiunque preferisse trascorrere parte del suo tempo tra l’odore dei libri piuttosto che in un bar o in un centro commerciale.
Oggi purtroppo sono diventate delle mosche bianche, angoli di paradiso per pochi nostalgici che se hanno voglia e tempo di comprare un buon libro preferiscono farselo consigliare da un libraio piuttosto che sceglierlo in Rete.
E domani cosa accadrà? Di questo passo purtroppo le librerie indipendenti faranno la fine dei dinosauri e diventeranno qualcosa di cui parlare con i bambini, rimpiangendo i tempi felici e provando a ricordare quell’odore di polvere misto a carta appena stampata.
Ma non si può rinunciare a un sogno, a un’avventura, a un progetto in cui si è data l’anima, senza lottare. Lo ha capito bene Davide Vender, titolare della libreria indipendente Odradek di Roma che alle prese con una perdita di fatturato importante, ha deciso di non arrendersi senza aver tentato prima tutte le strade possibili per salvare il suo luogo del cuore.
Dall’inizio della crisi, anno 2007, Odradek La Libreria ha perso 50.000 euro di fatturato all’anno, passando dai 210 mila euro agli attuali 160 mila euro. «I conti a noi librai si fanno subito», spiega. «Calcolando una media del 30% di guadagno, ogni anno la libreria perde 15 mila euro di profitto. Con un affitto di 2350 euro al mese (diminuito a 1900 fino al 2019 grazie alla sensibilità della proprietà dei locali), alla libreria rimane ben poco».
Per cercare di fronteggiare questa perdita, la libreria ha provato a lanciare prima un appello tramite social network e newsletter e ora ha scelto di rivolgersi al popolo del web attraverso il crowdfunding.
A partire da oggi è attiva una campagna sulla piattaforma Produzioni dal Basso che mira a raccogliere 20 mila euro, pari al debito accumulato dalla libreria con la banca dal 2007 al 2017. «A ben guardare», aggiunge il proprietario di Odradek, «sono 2000 euro l’anno, cifra irrisoria ma che accumulata rende la vita difficile. Nonostante gli incassi mensili che attualmente sfiorano i 14.000 euro al mese non riusciamo ad abbattere il muro del debito accumulato. Serve un rapido intervento affinché Odradek non chiuda i battenti. Se la libreria fattura dignitosamente ma in virtù della congiuntura accumula debiti è auspicabile che chi ha un reddito stabile aiuti questo bene comune a continuare a vivere».
Ci sono 63 giorni disponibili a partire da oggi per aiutare non solo Davide e Katia, ma soprattutto il nostro patrimonio culturale a non perdere un gioiello prezioso.