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La maturità di Samuele è da applausi, ora qualcuno faccia qualcosa

Samuele Di Natale, ragazzo autistico di 19 anni, si è reso protagonista di una storia che merita di essere raccontata perché parla di inclusione sociale, impegno, determinazione e solidarietà. Questo per lui è stato un anno speciale al termine del quale ha raggiunto il traguardo del diploma di maturità, al liceo delle scienze umane “Dante Alighieri” di Gela (Caltanissetta).

Il giovane ha stupito l’aula con una prova orale impeccabile, frutto degli incoraggiamenti e del sostegno di tutti i compagni di classe, dell’intero corpo docenti e della sua famiglia. Una proficua e bellissima sinergia tra le persone che ogni giorno vivono accanto a Samuele ha permesso il raggiungimento di questo importante titolo di studio ma, sopra ogni altra cosa, ha aiutato il ragazzo a venir fuori dal suo mondo di silenzi, superando quei “blocchi comportamentali” che sono tipici dell’autismo ma mai una condanna tout court.

L’insegnante di sostegno Claudia Nucera, la persona più vicina al ragazzo tra gli altri professori, ha commentato: «Lunedì, al termine degli orali, è stata un’emozione. Per tutti. Ci siamo preparati tanto per il colloquio, abbiamo ripetuto molte volte, ho anche montato un video che ho mandato al papà di Samuele, perché continuasse a lavorare a casa e non perdesse la continuità, che con questi ragazzi è importante». Infatti la prova è andata molto bene, lo studente ha esposto i suoi lavori con sicurezza catturando l’interesse dei presenti. Il suo programma di studi differisce da quello del resto della classe, semplicemente perché, aggiunge l’insegnante, «Samuele ha difficoltà nell’espressione, segue un percorso differenziato, senza il Latino e la Filosofia, per esempio; ma fa anche materie e lezioni comuni agli altri compagni e laboratori che lo aiutano a visualizzare quello che altrimenti gli sarebbe difficile comprendere».

Ci ha messo tanto di suo, Samuele. A cominciare dalla caratteristica che noti prima se lo osservi: un radioso sorriso. Ha una spiccata propensione per le relazioni umane, gli piace stare con gli altri, un tratto desueto, in generale, per le persone affette da autismo ma non certo una norma. Samuele ha una vita densa, piena di stimoli e interessi. Suo padre lo ha accompagnato per anni a scuola, in piscina, in palestra, ed è molto orgoglioso di suo figlio, di questa gran felicità che ha aggiunto colore alla vita del ragazzo e di chi lo circonda.

Effettivamente, la prova orale ha soddisfatto la commissione che ha lasciato trasparire la possibilità che a Samuele sia assegnato il massimo dei voti.

Poi viene spontanea una domanda: e dopo? E qui la realtà è spietata ed ha la voce di suo padre Orazio: «Per la vita di tutti i giorni, a Gela non c’è niente dopo la scuola». Dopo la conquista della maturità, per Samuele si delinea un presente senza molte alternative, domande legittime a cui qualcuno dovrà pur rispondere.

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Redazione