Buone notizie in termini di riqualificazione e recupero di aree verdi che questa volta vedono protagonista Roma, dove si sono conclusi i lavori all’interno del parco Capoprati grazie al progetto “Bellezza Italia“, guidato da Legambiente in collaborazione con il Gruppo Unipol.
Il parco si trova sulle sponde del Tevere e, prima che venissero effettuati interventi al suo interno, era praticamente una discarica con cumuli di rifiuti ovunque, in stato di completo abbandono e per lo più inaccessibile a causa della crescita disordinata della vegetazione. Un vero spreco dal momento che l’area possedeva nel suo ventre un piccolo regno di biodiversità: 7.000 metri quadrati con almeno 40 specie arboree di ogni provenienza, tra ulivi, tigli, cipressi ma anche pini, yucche e palme. Oltre alla flora, una fauna di oltre 25 specie di animali tra cui l’airone cinerino, la gallinella d’acqua, il martin pescatore e una nutrita varietà di anfibi.
Il progetto di riqualificazione è stato in grado di restituire ai cittadini quello che rischiavano di perdere per sempre, e a proposito di questa questione il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani ha spiegato come Bellezza Italia sia un progetto che ha coinvolto Roma ma che riguarda tutta la Penisola e ha come obiettivo quello di coinvolgere la comunità e spronarla nella riappropriazione degli spazi verdi. La riuscita di questo intervento, inoltre, ha visto una collaborazione oltre che di Legambiente e Unipol, anche di numerosi volontari che si sono battuti affinché il parco tornasse ad essere vivibile.
In primo luogo sono stati effettati lavori di messa in sicurezza e di sistemazione e successivamente accanto alla rinascita ambientale è stata promossa quella dello sport, con la costruzione di un campo da calcetto e una parete per le arrampicate. Non è stata dimenticata la mobilità sostenibile, con l’intenzione di valorizzare la pista ciclabile che costeggia il perimetro del parco, dando vita a una ciclofficina.
Marisa Parmigiani, del Gruppo Unipol, ha sottolineato come «l’esperienza di Capoprati non sia interessante solo per la bellezza che è stata in grado di ritrovare, ma anche come emblema di buona gestione, in partnership pubblico-privato, di una porzione di fiume, elemento strategico per la riduzione del rischio idrogeologico nel nostro Paese».