9 dicembre 2017 – Istituita dall’Onu nel 2003, ma entrata in vigore nel 2005, si celebra oggi la Giornata mondiale contro la corruzione, un fenomeno che riguarda tutti i Paesi e minaccia le istituzioni democratiche, contribuendo all’instabilità governativa. Lottare contro la corruzione, significa, con ogni evidenza, difendere i principi della democrazia e in concreto, quindi, evitare qualsiasi alterazione dello stato di diritto. Le tangenti, ad esempio, sono parte integrante di questo processo negativo perché, chiaramente, rallentano lo sviluppo economico penalizzando tutti: gli investitori, le piccole imprese, tutto il Paese.
La corruzione ha costi gravosi: dal denaro destinato a risorse pubbliche rubato o sprecato nasce infatti, ad esempio, l’impossibilità di costruire ospedali, scuole, infrastrutture, acqua potabile, tutti i beni e i servizi che incidono pesantemente sulla qualità della vita delle persone minacciandone la sopravvivenza. Ma ancora: impatto ambientale, aumento delle diseguaglianze, minaccia dei diritti umani, oppressione della crescita economica e dei mercati. Ricadute negative di cui ognuno di noi paga il conto. Per questa ragione le Nazioni Unite invitano a non sottovalutare il problema, a non sposare atteggiamenti omertosi di fronte a pratiche illegali, a rifiutare di far parte di questo circolo vizioso e far sì che l’integrità e la giustizia prevalgano.