“Que bola Cuba?” E’ con un tweet in slang cubano (come va Cuba?) e con un grande sorriso che il presidente americano Barack Obama ha iniziato il suo viaggio nell’isola di Castro.
Una data destinata a entrare nella storia quella di ieri, 20 marzo 2016, quando l’arrivo anticipato della primavera ha portato con sé un disgelo atteso da quasi cento anni.
Obama è, infatti, il primo presidente americano a sbarcare a Cuba dopo la visita del suo predecessore Calvin Coolidge approdato sull’isola nel 1928, 88 anni fa.
Arrivato all’aeroporto Jose Marti dell’Avana a bordo dell’AirForceOne, Obama, in compagnia della moglie Michelle e delle sue due figlie, è stato accolto da un cielo grigio, una leggera pioggia e l’entusiasmo del ministro degli esteri cubano Bruno Eduardo Rodríguez Parrilla. Assente, invece, il presidente Raul Castro che Obama incontrerà nella giornata odierna.
Ma l’entusiasmo per la visita del presidente americano – che non rappresenta un qualsiasi viaggio istituzionale ma un segnale di distensione, di pace e, come ha detto lo stesso presidente americano, “Un’opportunità storica di impegnarsi con il popolo cubano” – è tangibile soprattutto nelle colorate e malmesse strade cubane, seppur tirate a lucido per la visita di Obama.
Bandiere americane sui tetti della case e degli alberghi, t-shirt a stelle e strisce o con il volto del presidente Obama, poster che raffigurano il leader Usa insieme al presidente cubano Raul Castro. Per il popolo cubano il disgelo avviato 15 mesi fa con la ripresa dei rapporti diplomatici, seguiti parzialmente da quelli turistico-commerciali tra i due Paesi, e la speranza della fine dell’embargo, rappresenta infatti un’occasione unica per tornare a sognare di riabbracciare parenti e amici scappati in America e di tornare in possesso di una libertà che per troppi anni gli è stata negata dal regime di Fidel Castro.
Non sono mancate, purtroppo, note stonate che hanno gettato ombra su quella che avrebbe dovuto essere una giornata all’insegna della pace. Una cinquantina di attivisti dei diritti umani sono stati arrestati in modo violento durante una marcia pacifica all’Avana, come denunciato da fonti di opposizione.
Quanto al programma della visita: oggi il presidente parteciperà a una cerimonia in Piazza della Rivoluzione in omaggio a José Martì, eroe dell’indipendenza, seguita dalla foto ufficiale con la stretta di mano con Raul Castro prima della cerimonia di benvenuto al palazzo della Rivoluzione. Seguirà un bilaterale. Nel pomeriggio Obama prenderà parte a un incontro con gli imprenditori sulle opportunità di sviluppo e cooperazione, mentre in serata sarà l’ospite d’onore con la first lady di una cena di Stato, sempre al Palazzo della Rivoluzione.
Martedì sarà il giorno in cui il capo della Casa Bianca parlerà ai cubani dal Gran Teatro dell’Avana Alicia Alonso, con un discorso trasmesso in diretta dalla tv cubana. In tarda mattinata è previsto un incontro con la società civile cubana, forse anche con alcuni dissidenti. Nel pomeriggio Obama e la sua famiglia assisteranno a una partita tra la nazionale cubana di baseball e i Tampa Bay Rays in uno degli sport più amati in entrambi i Paesi.