La raccolta fondi ha una storia lunga e anche complessa. È sicuramente utile studiarla per capire le evoluzioni e i rapporti tra buone cause, donazioni e donatori. Dalla raccolta fondi siamo poi arrivati al fundraising ma il percorso non è certo stato breve.
Quando si è incominciato a parlare di raccolta fondi? Alcuni affermano nel medioevo. Oggi posso dire con certezza che non è così e la scoperta la devo a due cose: la ricerca di idee per una raccolta di fondi e un giorno di pioggia.
Dieci anni fa ho incominciato a fare ricerche sulla storia della raccolta fondi e ho scoperto che gli inizi della raccolta fondi non era databili al 500d.C., come alcuni sostenevano, ma bisognava tornare molto indietro, fino al secondo secolo Avanti Cristo. In Asia, sono stati infatti rinvenuti alcuni salvadanai che dimostrano che raccogliere monete era in uso già duemiladuecento anni fa. La forma dei salvadanai ritrovati è sconcertante. Sono identici a quelli di terracotta che ancora oggi utilizziamo.
Alcuni giorni fa, ho visitato il Museo Etrusco di Chiusi, in provincia di Siena. Un museo molto piccolo e quasi principalmente dedicato a tombe etrusche. Nel piano interrato ho fatto una scoperta che mi ha lasciato a bocca aperta. Tre salvadanai in terracotta chiara, con la stessa forma di quelli ritrovati in Asia e datati, anche questi, secondo secolo Avanti Cristo. Ben 2200 anni fa, gli etruschi e forse anche i romani (che imperversavano in quelle zone), avevano già dato il via, in Italia, alla raccolta fondi utilizzando uno strumento che in 22 secoli non è quasi cambiato: il salvadanaio!
A scanso di equivoci, per utilizzare il salvadanaio in una raccolta di fondi, serve una precisa strategia e anche forma e materiale del contenitori vanno studiati. Non basta poggiare una scatola sul bancone del bar per dire di star raccogliendo fondi, o peggio, fare fundraising!