La notizia è del 25 settembre: il Consiglio Comunale di Torino ha approvato, con 26 voti favorevoli su 27 votanti, una mozione presentata da Eleonora Artesio (La Sinistra) che chiede all’Amministrazione:
- di “promuovere presso gli operatori economici della città la cultura della Responsabilità Sociale di impresa”;
- di valutare “la possibilità di adottare tale criterio relativamente ai nuovi punti vendita consentiti dalle varianti urbanistiche approvate”;
- di “introdurre, in tutte le procedure di evidenza pubblica ove ciò sia possibile, criteri e punteggi premianti nei capitolati d’appalto di competenza propria e delle società partecipate” per le imprese che attestino l’adozione di comportamenti socialmente e ambientalmente responsabili.
Niente di straordinario o di eclatante, tuttavia una precisa testimonianza di come le Pubbliche Amministrazioni, anche in ambito locale, possano fare molto per migliorare le condizioni per lavorare e fare impresa. Un buon esempio che potrebbe essere seguito da molti altri Enti centrali e territoriali.
Un’annotazione per concludere. Una votazione pressoché unanime costituisce sempre una buona premessa. E, tuttavia, esprimersi a favore della responsabilità sociale a volte corrisponde più a un’esigenza d’immagine che a una convinzione profonda. Così nelle imprese, così in politica. Speriamo che questa volta l’impegno del Consiglio Comunale di Torino sia convinto e duraturo. Infatti il vero impegno inizierà quando si dovrà vigilare che l’Amministrazione comunale metta in atto gli orientamenti solennemente votati dal Consiglio. È quello il tempo della pazienza, del controllo, dell’incoraggiamento per chi accetta la sfida e della critica per chi sfugge agli impegni assunti. Buon lavoro a tutti!
CITTÀ DI TORINO
MOZIONE N. 67
Approvata dal Consiglio Comunale in data 25 settembre 2017
OGGETTO: PROMOZIONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
Il Consiglio Comunale di Torino
PREMESSO CHE
– l’articolo della Costituzione afferma che “L’iniziativa economica è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi ed i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”;
– la Commissione Europea (comunicazione n. 681 del 25 ottobre 2011) ha definito la Responsabilità Sociale d’Impresa come l’impatto che le imprese hanno sulla società e, nel tempo, si è passati da una adesione volontaria in comportamenti virtuosi, ambientalmente e socialmente, a indirizzi più stringenti promossi da OCSE, Onu e Organizzazioni Internazionali del Lavoro;;
– le linee guida emanate (Standard GRI, SA8000, ISO 14001) orientano le imprese a responsabilizzarsi sulla sostenibilità ambientale e sociale dell’intera filiera, in particolare la SA8000 per mette di ricostruire la catena di fornitura, ovvero di definire la tracciabilità sociale dei prodotti e dei servizi, sulla base di nove requisiti tutti incentrati sul rispetto del lavoro e sul giusto riconoscimento delle professionalità e del salario;
CONSIDERATO
Che nel corso del primo anno di mandato amministrativo le Commissioni Consiliari competenti hanno audito ed esaminato differenti contesti lavorativi, in ambito pubblico e privato, in cui la compatibilità sociale rispetto alla realizzazione del profitto sembra essere subordinata: dalle tematiche di conciliazione in ambito GTT alla riduzione di orario e di salario nei cambi appalto alla reintroduzione dei cottimi nelle prestazioni a domanda come per la vicenda Fedora.
IMPEGNA
La Sindaca e la Giunta
- a promuovere presso gli operatori economici della città la cultura della Responsabilità Sociale di impresa;
- a valutare la possibilità di adottare tale criterio relativamente ai nuovi punti vendita consentiti dalle varianti urbanistiche approvate, secondo gli indirizzi approvati dalla Circoscrizione 3 con l’Ordine del Giorno n.22/3 del 15 maggio 2017;
- ad introdurre, in tutte le procedure di evidenza pubblica ove ciò sia possibile, criteri e punteggi premianti nei capitolati d’appalto di competenza propria e delle società partecipate per le imprese che attestino la conformità ai principi promossi dalle raccomandazioni europee o documentino modalità di compatibilità ambientale e di valorizzazione del lavoro dipendente, aggiuntive rispetto ai requisiti di base per la partecipazione alle gare.
La notizia è del 25 settembre: il Consiglio Comunale di Torino ha approvato, con 26 voti favorevoli su 27 votanti, una mozione presentata da Eleonora Artesio (La Sinistra) che chiede all’Amministrazione:
- di “promuovere presso gli operatori economici della città la cultura della Responsabilità Sociale di impresa”;
- di valutare “la possibilità di adottare tale criterio relativamente ai nuovi punti vendita consentiti dalle varianti urbanistiche approvate”;
- di “introdurre, in tutte le procedure di evidenza pubblica ove ciò sia possibile, criteri e punteggi premianti nei capitolati d’appalto di competenza propria e delle società partecipate” per le imprese che attestino l’adozione di comportamenti socialmente e ambientalmente responsabili.
Niente di straordinario o di eclatante, tuttavia una precisa testimonianza di come le Pubbliche Amministrazioni, anche in ambito locale, possano fare molto per migliorare le condizioni per lavorare e fare impresa. Un buon esempio che potrebbe essere seguito da molti altro Enti centrali e territoriali.
Un’annotazione per concludere. Una votazione pressoché unanime costituisce sempre una buona premessa. E, tuttavia, esprimersi a favore della responsabilità sociale a volte corrisponde più a un’esigenza d’immagine che a una convinzione profonda. Così nelle imprese, così in politica. Speriamo che questa volta l’impegno del Consiglio Comunale di Torino sia convinto e duraturo. Infatti il vero impegno inizierà quando si dovrà vigilare che l’Amministrazione comunale metta in atto gli orientamenti solennemente votati dal Consiglio. È quello il tempo della pazienza, del controllo, dell’incoraggiamento per chi accetta la sfida e della critica per chi sfugge agli impegni assunti. Buon lavoro a tutti!
CITTÀ DI TORINO
MOZIONE N. 67
Approvata dal Consiglio Comunale in data 25 settembre 2017
OGGETTO: PROMOZIONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
Il Consiglio Comunale di Torino
PREMESSO CHE
– l’articolo della Costituzione afferma che “L’iniziativa economica è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi ed i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”;
– la Commissione Europea (comunicazione n. 681 del 25 ottobre 2011) ha definito la Responsabilità Sociale d’Impresa come l’impatto che le imprese hanno sulla società e, nel tempo, si è passati da una adesione volontaria in comportamenti virtuosi, ambientalmente e socialmente, a indirizzi più stringenti promossi da OCSE, Onu e Organizzazioni Internazionali del Lavoro;;
– le linee guida emanate (Standard GRI, SA8000, ISO 14001) orientano le imprese a responsabilizzarsi sulla sostenibilità ambientale e sociale dell’intera filiera, in particolare la SA8000 per mette di ricostruire la catena di fornitura, ovvero di definire la tracciabilità sociale dei prodotti e dei servizi, sulla base di nove requisiti tutti incentrati sul rispetto del lavoro e sul giusto riconoscimento delle professionalità e del salario;
CONSIDERATO
Che nel corso del primo anno di mandato amministrativo le Commissioni Consiliari competenti hanno audito ed esaminato differenti contesti lavorativi, in ambito pubblico e privato, in cui la compatibilità sociale rispetto alla realizzazione del profitto sembra essere subordinata: dalle tematiche di conciliazione in ambito GTT alla riduzione di orario e di salario nei cambi appalto alla reintroduzione dei cottimi nelle prestazioni a domanda come per la vicenda Fedora.
IMPEGNA
La Sindaca e la Giunta
- a promuovere presso gli operatori economici della città la cultura della Responsabilità Sociale di impresa;
- a valutare la possibilità di adottare tale criterio relativamente ai nuovi punti vendita consentiti dalle varianti urbanistiche approvate, secondo gli indirizzi approvati dalla Circoscrizione 3 con l’Ordine del Giorno n.22/3 del 15 maggio 2017;
- ad introdurre, in tutte le procedure di evidenza pubblica ove ciò sia possibile, criteri e punteggi premianti nei capitolati d’appalto di competenza propria e delle società partecipate per le imprese che attestino la conformità ai principi promossi dalle raccomandazioni europee o documentino modalità di compatibilità ambientale e di valorizzazione del lavoro dipendente, aggiuntive rispetto ai requisiti di base per la partecipazione alle gare.