Presentiamo di seguito la comunicazione di Valerio Roberto Cavallucci all’OpenDay del Progetto Ascaré tenutosi a Pescara l’11 marzo 2015 presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo. Il Progetto Ascaré – Accrescere il sistema delle competenze delle Autonomie locali della Regione Abruzzo è un’iniziativa della Regione Abruzzo realizzata da FormezPA nell’ambito del PAR/FSC 2007/2013 Linea VI.1.4.b Accrescimento della Capacity Building negli Enti Locali e nell’intera filiera inter-istituzionale anche attraverso l’innovazione e gestione associata dei servizi pubblici locali. (leggi la prima parte)
La seconda riflessione riguarda la responsabilità sociale. Il tema è estremamente ricco e complesso e, anche in questo caso, il dibattito ci impegna da oltre venti anni. Tuttavia, per entrare nell’attualità e assumere un riferimento “forte”, prenderei in considerazione la definizione fornita dalla Commissione Europea nella Comunicazione n. 681 dell’ottobre 2011 – Strategia rinnovata della UE per il periodo 2011-2014 in materia di responsabilità sociale delle imprese. La Commissione propone una nuova definizione di RSI come “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società” e precisa che “le imprese devono avere in atto un processo per integrare le questioni sociali, ambientali, etiche, i diritti umani e le sollecitazioni dei consumatori nelle loro operazioni commerciali e nella loro strategia di base in stretta collaborazione con i rispettivi interlocutori con l’obiettivo di:
Quindi, creare valore condiviso e prevenire/mitigare gli effetti avversi.
Quando si parla di sviluppo locale ci si riferisce a un insieme di soggetti che si trasforma in “coalizione”, che identifica e persegue un percorso di sviluppo a partire dalla storia comune, dalle peculiarità e dalle ricchezze del territorio. Si tratta, quindi, di una comunità locale costituita da istituzioni, imprese, lavoratori, associazioni, organizzazioni della conoscenza. In questa accezione l’azione di sviluppo locale determina generazione di valore per una intera com unità. Tutti i suoi protagonisti, per quanto di propria competenza e sulla base di un disegno condiviso, si impegnano a migliorare la capacità di generare valore, realizzando sinergie orientate a una comune produzione di senso, di significato.
In questo quadro la responsabilità sociale della singola impresa si innalza a un livello di maggiore complessità e diventa responsabilità sociale della comunità locale, della coalizione, del sistema territoriale nel suo insieme. Mutuando un’espressione dell’economista Giacomo Becattini potremmo dire che il “vero” sviluppo locale non può essere disgiunto dalla dimensione etica e porta in sé un elevato contenuto di responsabilità sociale. In un autentico progetto di sviluppo locale non solo ciascuno è chiamato a rispondere dei propri impegni individuali ma anche di quelli assunti insieme.
A questo punto possiamo chiederci: è sufficiente che la responsabilità sociale insita in un’azione di sviluppo locale resti “implicita” nel progetto oppure è necessario che venga chiarita esplicitamente nelle sue componenti essenziali e posta a verifica in corso d’opera? In altri termini, è opportuno che anche un progetto di sviluppo locale dichiari la propria specifica missione, illustri il sistema di valori di riferimento, proceda a una rendicontazione dei risultati raggiunti e dell’impatto sociale prodotto?
Per quale motivo sollevare anche questo problema? Perché proporre questo ulteriore approfondimento? Perché siamo convinti che i progetti di sviluppo locale corrano il rischio di cadere nell’autoreferenzialità e nell’autolegittimazione. Infatti, in alcuni casi si ha la sensazione che la sola costituzione di un partenariato locale venga proposta e vissuta come elemento sufficiente a garantire la validità di un intervento. Una comunità locale si organizza in autonomia e tanto basta per dichiarare positive e legittime le scelte compiute.
In realtà non basta costituire una partnership per essere socialmente responsabili, così come non basta stare insieme per raggiungere i risultati auspicati. Non esistono automatismi. La propria responsabilità sociale va dimostrata e, naturalmente, il soggetto che ha più interesse a farlo e, peraltro, l’unico che ha titolo a farlo, è la comunità medesima. Si tratta, in primo luogo, di conoscere la missione e il sistema di valori di riferimento della comunità locale e, in secondo luogo, di rendere conto delle utilità prodotte a partire dagli impegni assunti nella fase di programmazione. Una comunità, quindi, disponibile a riflettere su se stessa e sul proprio agire, che voglia dar conto dell’intero processo.
Ma qual è lo strumento più adeguato per dar conto della responsabilità sociale nello sviluppo locale? La questione è estremamente complessa e non può essere affrontata in questa sede. Possiamo invece ribadire che lavorare nella responsabilità sociale può aiutare gli attori sociali e la comunità tutta a fare i conti con le proprie ragioni, con le motivazioni più profonde del progetto di sviluppo locale. Troppo spesso ci si accontenta di identificare gli obiettivi e l’articolazione operativa del progetto, eludendo il confronto con le ragioni più profonde. Forse per questa ragione la maggior parte degli interventi ha vita breve, spesso coincidente con l’arco di tempo di un finanziamento pubblico. Forse per questa ragione si moltiplicano e cambiano continuamente gli strumenti dello sviluppo locale. Forse per questa ragione sono poche le esperienze di sviluppo locale capaci di trasformarsi in “vero” sviluppo locale.
Conviene, quindi, insistere sul tema della responsabilità sociale perché obbliga l’intera comunità professionale che opera nello sviluppo locale a misurarsi con le profonde ragioni etiche del proprio lavoro. Gli strumenti di rendicontazione sociale, inoltre, possono aiutarci a considerare il confronto pubblico e l’accountability non più un faticoso onere ma un elemento essenziale dello sviluppo territoriale.
In definitiva siamo convinti che il rafforzamento della comunità professionale e la diffusione delle responsabilità sociale nei progetti di sviluppo locale possano costituire due importanti capitoli del lavoro per accrescere la capacity building e possano contribuire, indirettamente, a migliorare la governance multilivello.