Leroy Merlin Italia ha presentato il bilancio sociale 2015 in occasione del Green Day 2016, iniziativa giunta alla sua nona edizione. L’azienda ha illustrato le attività di “un anno di sostenibilità” focalizzate su quattro concetti chiave: abitare, innovare, fare e semplificare. Naturalmente l’abitare è al centro del progetto d’impresa Leroy Merlin. Ma c’è sempre bisogno di innovazione, e di innovazione sociale in particolare, promuovendo reti fondate sui principi di relazione, reciprocità, solidarietà, circolarità, legalità. Il fare, inoltre, “è alla base del business dell’azienda”, ma deve trattarsi di un “fare sostenibile”. Infine, è necessario semplificare, che significa, in primo luogo, recuperare i valori della sobrietà, umiltà e modestia.
Ma soprattutto Leroy Merlin ha scelto il pronome “noi” per descrivere il proprio impegno sociale nel 2015. Come scrive Olivier Jonvel, amministratore delegato Leroy Merlin Italia nella sua lettera alle comunità “Noi perché è l’unico pronome che coinvolge tutti soggetti. “Noi” perché è sinonimo di condivisione, principio e valore cardine di Leroy Merlin. “Noi” perché vogliamo essere i protagonisti di questo cambiamento e vogliamo essere identificati soprattutto per quanto riguarda la problematica dell’abitare e l’affrontarla con concretezza e innovazione”.
Originale anche la scelta degli esperti chiamati ad approfondire i temi del Green Day. Non testimonial utili per una strategia di marketing e comunicazione ma veri protagonisti di impegno sociale, culturale e spirituale: Paolo Pezzana, sindaco di Sori (GE) ed esperto in politiche di contrasto alla povertà, Stefano Zucchi della Caritas di Biella, Alessandro Caliandro dell’Università degli Studi di Milano, Enrico Testi dello Yunus Social Business Centre, Armando Zappolini del CNCA (Coordinamento Comunità di Accoglienza), Luca Mercalli, climatologo e divulgatore, Guido Dotti della Comunità di Bose e Francesca Santaniello di Labsus (il Laboratorio per la sussidiarietà).
Per introdurre la consultazione del documento “Sviluppo sostenibile. Attività 2015” proponiamo l’interessante lettera alle comunità dell’amministratore delegato di Leroy Merlin Italia.
LETTERA ALLE COMUNITÀ
Come ogni anno abbiamo voluto sintetizzare in una parola il nostro impegno, i nostri obiettivi, le nostre sfide. Quest’anno abbiamo scelto la parola NOI per descriverci.
“Noi” perché è l’unico pronome che coinvolge tutti soggetti.
“Noi” perché è sinonimo di condivisione, principio e valore cardine di Leroy Merlin.
“Noi” perché vogliamo essere i protagonisti di questo cambiamento e vogliamo essere identificati soprattutto per quanto riguarda la problematica dell’abitare e l’affrontarla con concretezza e innovazione. L’abitare è al centro del nostro progetto d’impresa: “Ogni persona ha diritto alla propria Casa ideale”. L’abitare è quindi al centro di tutte le nostre attività di responsabilità sociale. La crisi economica ha accentuato “il problema casa” che ha coinvolto un numero sempre maggiore di famiglie. L’accesso a un’abitazione o l’impossibilità di vivere in condizioni abitative sane e dignitose, come evidenzia il recente studio di Caritas, ha rappresentato uno tra i problemi più gravi dello scenario dell’Italia, determinando fenomeni crescenti di marginalità ed esclusione sociale, per molte persone e famiglie. Come azienda come possiamo rispondere a questa emergenza? Come azienda impegnata nell’abbellimento, la costruzione e la manutenzione della casa, quali azioni concrete intendiamo mettere in atto per rispondere a questo appello?
La filantropia non è una risposta. Mentre la logica delle donazioni è quella della concessione e della compassione, una responsabilità sociale matura si basa su un principio di “pari dignità” di tutti i soggetti coinvolti in un processo imprenditoriale. Da tre anni abbiamo dato avvio al “Bricolage del Cuore”, un progetto che unisce azienda, collaboratori, comunità e persone in difficoltà, tutte unite nel migliorare l’habitat. È un progetto di volontariato d’impresa grazie al quale ogni collaboratore Leroy Merlin può mettere a disposizione, su base volontaria, una giornata lavorativa all’anno da dedicare a progetti socialmente utili con il proprio lavoro e competenze. Il 2015 ci ha visti impegnati nella realizzazione di 53 nuovi progetti in tutta Italia. A maggio 2015 abbiamo dato avvio al nostro progetto di business sociale, ispirato ai progetti di Muhammad Yunus. Leroy Merlin, prima azienda profit in Italia propone alle organizzazioni non profit, soprattutto a quelle impegnate sul tema casa e accoglienza, un progetto di business sociale: “La casa ideale”. Peculiarità di tale iniziativa è supportare tutte quelle organizzazioni che hanno un impatto positivo sulla società uscendo dalla logica del dono la quale, benché meritoria, non è sostenibile nel lungo periodo e ha effetti limitati poiché, proprio perché non sostenibile, coinvolge un numero di organizzazioni più limitato e non spinge i beneficiari all’azione, al miglioramento, al fare. In “La casa ideale” Leroy Merlin Italia vende i propri prodotti ad alcune organizzazioni del Terzo settore, selezionate tramite bando, rinunciando al proprio margine di profitto. In questo modo le organizzazioni selezionate accedono ai prodotti a prezzo ridotto e possono quindi destinare tale risparmio al finanziamento delle proprie iniziative in favore della comunità e dell’accoglienza dei più vulnerabili. In soli sei mesi di sperimentazione abbiamo superato i 45.000 euro di benefici sociali generati. L’ultima sperimentazione è rappresentata dai “Cantieri fai da noi” un’iniziativa volta ad intervenire sulle problematiche dell’abitare con una modalità generatrice di azioni e di impegno sociale. Essa prevede che siano i beneficiari stessi ad attivarsi nel cantiere in una logica di reciprocità: una volta completati i lavori presso le abitazioni o le strutture in cui vivono, vengono coinvolti in un’altra analoga iniziativa della quale beneficeranno persone in situazione di svantaggio economico e sociale. In questo modo si genera valore sociale per la comunità. Questi progetti e quanto descritto in questo documento rappresentano il nostro impegno, il nostro orgoglio. Avrei potuto introdurre il nostro bilancio elencando i risultati che Leroy Merlin Italia ha raggiunto nel 2015. Risultati senz’altro molto importanti per un’azienda “profit” come la nostra. Ma è solo questo il valore che deve generare un’azienda? Non penso. Si può generare valore anche se oltre al profitto c’è l’obiettivo di valorizzare variabili e finalità di interesse collettivo e quindi valore sociale per la comunità. Non possiamo lavorare solo per una casa intesa come prodotto commerciale, dobbiamo lavorare per una casa che rappresenti il simbolo di una relazione con gli altri e con la comunità, nella quale è possibile realizzarsi. Questo è il nostro sogno. Questi siamo NOI.
Olivier Jonvel – amministratore delegato Leroy Merlin Italia