Il rapporto tra scuola e territorio è al centro della discussione da molti anni, così come la possibilità di utilizzare gli edifici scolastici nel pomeriggio e durante l’estate. Per la verità su quest’ultimo aspetto, nel corso del tempo, ci sono state numerose esperienze, tutte positive, che hanno consentito sia un ampliamento dell’offerta formativa curriculare ed extracurriculare sia una migliore integrazione della vita scolastica con le comunità locali.
Ma il fatto che si possano generalizzare queste esperienze e renderle comuni alle scuole delle aree periferiche e ad alta dispersione di Napoli, Roma, Palermo e Milano, attraverso un finanziamento adeguato, rappresenta davvero una innovazione importante. Se poi fosse vero – e perché mai dobbiamo dubitarne – che da settembre questa nuovo modo di utilizzare gli spazi scolastici verrà esteso ad altre 5.000 scuole di tutta Italia saremmo veramente in presenza di un cambiamento epocale. È quanto annunciato dal Ministro Giannini con il decreto firmato il 27 aprile scorso (leggi l’articolo).
Nel caso in questione si può sostenere a ragione che la quantità determina la qualità. Immaginiamo per un attimo soltanto che davvero l’utilizzo degli edifici scolastici possa essere consentito tutti i pomeriggi, anche nel fine settimana e nell’intero periodo estivo. Un immenso patrimonio immobiliare si renderebbe disponibile. Se poi ci fossero anche fondi per realizzare progetti ci troveremmo di fronte ad un importante passo in avanti. Ma così facendo diventerebbe molto più semplice anche favorire le collaborazioni tra scuola e territorio, con le sue infinite risorse che spesso aspettano solo l’occasione per rendersi disponibili. Potremmo ulteriormente immaginare che alcune parti di queste strutture edilizie possano essere utilizzate per attività non direttamente collegate con la scuola ma di sicuro interesse delle comunità locali.
Un processo di questa natura renderebbe le scuole, molto di più di quanto lo siano oggi, strutture vive, frequentate, “beni comuni”; e tutti sanno che quando sentiamo nostro un bene ne assumiamo la responsabilità e iniziamo ad amarlo e rispettarlo molto più di prima. Questo basilare meccanismo psicologico potrebbe trasformarsi in denaro e impegno per la manutenzione e la valorizzazione di queste strutture così importanti per tutti noi.
Ma torniamo al provvedimento del Ministro Giannini. Di seguito proponiamo il comunicato stampa del MIUR del 27 aprile scorso con alcune integrazioni relative alla descrizione delle attività finanziate.
‘La Scuola al centro’, stanziati 10 milioni per istituti aperti di pomeriggio e d’estate nelle aree periferiche e ad alta dispersione di Napoli, Roma, Palermo e Milano. Giannini: “Le periferie sono i centri del futuro, sta a noi raccogliere le energie che le abitano”
La Scuola come un centro che si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre. Come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese.
È questa la visione che ha generato il progetto ‘La Scuola al centro’, l’idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini. Per questo il Ministero dell’Istruzione ha stanziato oggi 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto. A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale.
“Le periferie sono i centri del futuro: sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola raccoglierle e farle emergere”, sottolinea il Ministro Stefania Giannini. “Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre di più”.
Il decreto firmato oggi prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1° luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte, ognuna avrà un budget di 15.000 euro. A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative. I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.
I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici:
SLIDE
La scuola può e deve svolgere un ruolo decisivo nelle nostre periferie per combattere il disagio e offrire nuove opportunità di crescita culturale, di socialità e di condivisione.
La scuola deve combattere l’infelicità che minaccia il presente e il futuro di tanti nostri ragazzi. Lo fa ogni giorno ma è necessario fare di più!
La scuola deve essere luogo di attrazione, di energia, di partecipazione per capovolgere il fatalismo e la rassegnazione delle giovani generazioni.
La scuola è un ponte tra la periferia e il mondo. Gli studenti degli istituti scolastici posti nelle aree urbane periferiche spesso subiscono la difficoltà di poter accedere ad iniziative extracurriculari a causa della scarsa presenza di attività che interessano il territorio. Le scuole sono chiamate a fare uno sforzo, impegnandosi anche nelle ore non curriculari realizzando iniziative per il territorio.
La Scuola è il centro che si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi oltre i tempi classici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei tempi di vacanza, in luglio e settembre, è una struttura che si deve aprire al quartiere, accogliendo tutti i cittadini e diventando spazio di comunità.
FASE I luglio-settembre 2016
Dieci milioni per tenere le scuole di Napoli, Roma, Palermo, Milano aperte nelle aree con il più alto tasso di dispersione scolastica e con il più elevato indice di disagio socio-economico delle famiglie di provenienza;
FASE II ottobre 2016-dicembre 2017
Fondi PON per una azione strutturata in oltre 5.000 scuole per combattere il disagio e favorire l’inclusione.
PROGETTI E AZIONI
PIU’ MUSICA MAESTRI! Organizzazione di corsi di musica per imparare a suonare uno strumento.
SALTIAMO GLI OSTACOLI! Organizzazione di attività sportive pomeridiane nelle scuole (atletica, calcio, arti marziali, danza, pallavolo, etc.).
COLORIAMO IL GRIGIO! Organizzazione di laboratori artigianali e artistico-espressivi sulla street art e le arti del ‘900. Realizzazione da parte degli studenti di materiali multimediali, cortometraggi, video, fotografia. Cinema e teatro nelle scuole. Attività creative di tinkering e making.
PARLIAMO E LEGGIAMO PER IL MONDO! Organizzazione di corsi per il potenziamento delle lingue straniere e organizzazioni di incontri nelle scuole per la promozione della lettura.
NESSUNO RESTA INDIETRO! Organizzazione di corsi di recupero e sostengo nelle scuole con programmi ad hoc rispetto alle esigenze e i bisogni dello studente.
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI! Organizzazione di corsi e laboratori per promuovere la legalità.
L’UNIONE FA LA FORZA! Saranno finanziati i progetti delle scuole, proposti in forma di rete, con il coinvolgimento dei genitori e con un’ampia apertura al territorio, anche realizzati in collaborazione con altri istituti scolastici e con il supporto di partner, enti locali, associazioni presenti sul territorio.