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La scuola delle nonne, una storia di coraggio e tenacia

Si dice, e sicuramente è vero, che non sia mai troppo tardi per tornare sui banchi di scuola. Ma la storia che stiamo per raccontarvi è particolarissima, narra di un assolato villaggio indiano, Phangane, lontano un centinaio di chilometri da Mumbai dove, appena il sole smette di friggere la pelle, una fila di donne anziane se ne va, per la prima volta nella vita, a scuola. A imparare a leggere, a scrivere e a far di conto prima di tutto, con tanto di libri, quaderni e cartelle.

La loro scuola è un albero di mango e l’insegnante una giovane donna, Sheetal Prakash More, che introduce ogni giorno le attentissime allieve ai misteri affascinanti dell’alfabeto. Chiamata Aajibaichi Shala è la prima scuola delle nonne al mondo ed è stata fondata dal maestro Yogendra Bangar, con il sostegno dell’organizzazione benefica Motiram charitable trust.

Sotto l’albero di mango puoi trovare nonne dai 60 agli 80 anni, un fatto che in molti suscita tenerezza e divertimento ma a noi un sentimento di coraggio, forza, voglia di riscatto, quando sappiamo della più anziana nonna della scuola, Sitabai Deshmukh, che raggiunge il suo albero con l’aiuto del suo bastone e della nipote. Nata da una famiglia poverissima e data in sposa a soli 10 anni, racconta: «Non avevamo soldi per comprare la lavagnetta, i gessi e i vestiti».

Invece Kantabai Laxman spiega: «Mio padre ha mandato a scuola solo i miei fratelli. Noi sorelle siamo rimaste a casa a sbrigare le faccende domestiche. Ora sono contenta di avere questa opportunità».

Stella Nirmala Baban Kedar ci riferisce del suo imbarazzo quando, recandosi in banca, era costretta a dare la propria impronta digitale per il riconoscimento ma ora non più, orgogliosamente dice di saper scrivere il suo nome e cognome, può firmare.  Se tutto questo a qualcuno può sembrare poco, ricordiamo che stiamo parlando dell’India, un Paese dove le persone vengono divise per caste, profondamente maschilista, povero, ancora più povero decenni fa, quando l’idea di dare un’istruzione alle donne faceva quasi ridere.

E ora, quando finalmente la volontà ha incontrato l’opportunità, le coraggiose nonne – così come vengono chiamate dalla comunità – non ci hanno pensato due volte a cimentarsi in questa sfida, imparare a leggere e a scrivere nonostante gli acciacchi tipici dell’età, tra problemi alla vista, all’udito e dolori articolari.

Ma serve altro per fermare la loro voglia di imparare, incuranti dei problemi, le trovi lì, sotto l’albero 6 giorni su 7, 2 ore al giorno.

 

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Redazione