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La sfida del G7: tutelare il patrimonio culturale da terrorismo e calamità

Cinque punti per difendere il patrimonio culturale dalle calamità e dal terrorismo. E’ quanto contiene la “Dichiarazione di Firenze”, un documento sottoscritto in occasione del G7 della cultura, il primo nella storia, che ha visto nei giorni scorsi i rappresentanti di Italia, Canada, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, affiancati dal commissario europeo per la cultura Tibor Navracsis e il segretario generale dell’Unesco Irina Bokova, riunirsi intorno a un tavolo per elaborare una strategia volta alla tutela delle bellezze artistiche mondiali.

Il G7 della cultura di Firenze ha consentito dunque ai partecipanti di focalizzare le sfide che la comunità internazionale dovrà affrontare nei prossimi anni e che ruotano, come dicevamo, intorno alla tutela e alla lotta al finanziamento del terrorismo, e alle emergenze provocate dalle calamità naturali.

In particolare i 5 punti messi nero su bianco riguardano: l’appello a tutti gli Stati affinché adottino misure robuste e efficaci per contrastare il saccheggio e il traffico di beni culturali; l’esortazione a tutti gli Stati a dare la precedenza alla fruizione e alla tutela del patrimonio culturale; le relazioni culturali come strumento in grado di promuovere la tolleranza verso le diversità di cultura e di religione; la preoccupazione per i sempre maggiori rischi derivanti da attacchi terroristici, ma anche da conflitti armati e calamità naturali; l’incoraggiamento a tutti gli Stati a difendere l’esperienza del G7 cultura.

Nella Dichiarazione di Firenze i ministri hanno ribadito la loro convinzione che il patrimonio culturale “contribuisce a preservare l’identità e la memoria dei popoli e favorisce il dialogo e lo scambio interculturale tra tutte le nazioni, alimentando la tolleranza, la mutua comprensione, il riconoscimento e il rispetto delle diversità”.

Soddisfatto il premier Paolo Gentiloni che ha evidenziato come «per l’Italia cominciare la presidenza del G7 a Firenze e sui temi della cultura non ha bisogno di troppi commenti, è la scommessa su uno dei valori che il nostro Paese rivendica e sul dovere che abbiamo come comunità internazionale di preservare e difendere questo valore».

«Rispetto ai rischi di questo tempo, la reciproca conoscenza è il miglior antidoto», ha aggiunto il ministro della cultura Dario Franceschini. «Credo che la missione più importante sia lavorare per questo. I Paesi del G7 hanno un ruolo importante nel mondo perché sono in grado di trasmettere valori. Tra noi ci sono molte affinità e sensibilità. Abbiamo affrontato temi di grande attualità ed urgenza, che l’intera comunità internazionale deve affrontare. Ci ha fatto piacere affrontarli a Firenze sia per il suo patrimonio culturale, sia perché Firenze ha subito nella storia danni al suo patrimonio, sia dal terrorismo, sia a causa di calamità naturali».

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Redazione