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La storia di Skeggia e di due amici: passione e allegria verso la Mongolia

Questa è una storia che parla di viaggi, passioni, avventura, solidarietà e un briciolo di follia!

E’ la storia di due amici emiliani, Roberto e Gian Andrea, rispettivamente 56 e 69 anni, di un’associazione sportiva dilettantistica che promuove l’automobilismo d’epoca, la Ferrouno, di una delle associazioni umanitarie più note al mondo, Save the Children, e di una Fiat 126 bis, classe 1989, uniti in un unico motto: “Dall’Italia verso Oriente, in un viaggio travolgente!”.

Il progetto, approdato da qualche giorno sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, vede appunto Roberto Ferretti e Gian Andrea Bellingeri, da sempre appassionati di motori e automobilismo d’epoca, prepararsi alla partenza per un viaggio di 18.600 chilometri dall’Italia alla Mongolia e ritorno. A bordo di Skeggia – così è stata soprannominata la loro 126 rimessa a nuovo per l’occasione, attraverseranno 10 Paesi in 37 giorni percorrendo la maggior parte dei chilometri su strade bianche.

«L’incontro con le culture locali è parte fondamentale del motivo del loro viaggio: respirare i profumi e le tradizioni di terre nuove per avvicinare l’italianità al resto del mondo», si legge sulla presentazione dell’iniziativa. «Roberto e Gian Andrea sperano di rendere questo viaggio un’esperienza di scambio culturale, basata sul gioco e la condivisione delle reciproche tradizioni: tenteranno di entrare in contatto con le persone del luogo (nonostante le comprensibili barriere linguistiche) e affronteranno una sfida: dovranno insegnare alle persone che incontreranno 5 italianità: ballare il liscio; spiegare chi era Nuvolari; insegnare a cucinare la pasta; insegnare a giocare a biglie; insegnare i gesti italiani».

Ma l’avventura dei due amici, sostenuti dall’associazione Ferrouno, avrà anche un risvolto sociale dal momento che parte dei ricavati della campagna di crowdfunding, che ambisce a raccogliere 22 mila euro, saranno destinati a Save the Children. «Viviamo in Italia, una terra meravigliosa, ma anche fragile, che ci ha insegnato cosa vuol dire dover affrontare emergenze e che sta conoscendo da vicino le conseguenze della crisi economica», spiegano a tal proposito i protagonisti di questa avventura. «Ci piace l’idea che al nostro viaggio sia possibile unire uno scopo sociale. Vi chiediamo di aiutarci in questa impresa. Per questo abbiamo deciso di donare parte del ricavato a Save the Children, perché per pensare questa avventura abbiamo ascoltato il bambino che è dentro di noi».

E allora non ci resta che guardare il video di presentazione del progetto e augurare a questi due simpatici e avventurosi amici un buon viaggio!

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Redazione